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Il Napoli doma Verona e conserva la vetta

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  • in Sport
(PRIMAPRESS) - NAPOLI - Tanto tuonò che piovve. Si potrebbe sintetizzare così, ricorrendo a Socrate, il match tra Napoli e Verona al San Paolo che alla fine premia la squadra che ha voluto a tutti i costi la vittoria per continuare a comandare il campionato. I tuoni sono le tantissime occasioni da gol prodotte dal Napoli, la pioggia, invece, i gol di Koulibaly e Callejon, nel secondo tempo, che potevano trasformarsi in un gradevole acquazzone ma che comunque garantiscono alla squadra partenopea il primato anche in questo primo atto del girone di ritorno. Gli episodi più clamorosi, che avrebbero potuto rendere il risultato più netto a favore del Napoli, sono quelli che hanno visto protagonisti il solito Insigne e il suo gemello Mertens. E poi, tanti legni colpiti e molto lavoro per l’arbitro Abisso di Palermo, che si è trovato a gestire situazioni, come quelle che hanno portato all’espulsione del tecnico scaligero Pecchia, particolarmente complicate.
La prima rete del Napoli nasce da un calcio d’angolo al ventesimo della ripresa sfruttato in elevazione da Koulibaly. Dodici minuti più tardi arriva il meritato raddoppio, con uno schema classico Insigne - Callejon che mette lo spagnolo, vera bestia nera del Verona, nelle migliori condizioni per segnare.
“Dispiace - mister Pecchia a fine gara - perchè abbiamo preso gol su palla inattiva. Nella mia squadra ci sono tanti giovani, che in alcuni situazioni non erano nelle migliori condizioni per poter difendere, avremmo dovuto fare qualcosa meglio nelle ripartenze e creare di più. Napoli e Juve se la giocheranno fino alla fine, ma Inter e Roma sono in grado di poter recuperare”.
“Non siamo stati leziosi oggi - sottolinea Sarri - per noi è quasi una necessità giocare in velocità dentro l’area di rigore della squadra avversaria. Abbiamo fatto bene per continuità, lucidità, applicazione, abbiamo concesso poco agli avversari”. Poi, sul mercato di gennaio, chiarisce: “la squadra ha raggiunto un livello di rendimento sia tecnico che tattico molto elevato, non sarà facile arrivare a giocatori che possano migliararci. Deciderà la società”. Infine una battuta sulla sosta di gennaio: “Non ritengo giusto che un grande professionista stia fermo 6 o 7 giorni”. - (PRIMAPRESS)