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Enea: il rilancio dell’economia italiana passa per l’alta tecnologia energetica

(PRIMAPRESS) - ROMA - “Un significativo passo avanti per il rilancio dell’economia italiana si sta compiendo grazie agli investimenti fatti nella ricerca e nel sistema industriale ad alta tecnologia, che nonostante la crisi, è uno dei pochi settori che ha accresciuto la propria competitività, e la creazione di nuovi posti di lavoro.” ha dichiarato Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA, intervenendo alla cerimonia di avvio dei lavori per la costruzione di una macchina sperimentale per la produzione di energia da fusione nucleare in Giappone, con l’assemblaggio dei primi componenti arrivati dall’Europa. Si tratta di un programma internazionale tra Europa e Giappone, alla cui realizzazione l’ENEA ha contribuito con il suo progetto e lavorando in sinergia con le aziende italiane che forniscono alcuni componenti essenziali. La collaborazione tra il sistema della ricerca pubblica e quello dell’industria nazionale dei sistemi energetici tecnologicamente avanzati ha portato alla qualificazione di prodotti tecnologici che ora possono competere e vincere in tutti i mercati mondiali. L’ENEA ha messo a disposizione le infrastrutture tecnologiche dei Centri di ricerca di Frascati e del Brasimone, che sono tra i più avanzati in Europa, e le competenze tecnico-scientifiche dei suoi ricercatori per sviluppare e qualificare i componenti tecnologici delle nostre maggiori realtà industriali per il raggiungimento di quei livelli qualitativi di eccellenza che hanno determinato il successo italiano in tutti i programmi internazionali per la fusione nucleare.” In particolare, le industrie italiane ad alta tecnologia sono riuscite a cogliere l’opportunità offerta dalla costruzione del reattore ITER, il più importante programma internazionale di fusione nucleare, aggiudicandosi commesse del valore totale di circa 750 milioni di euro per componenti rilevanti, tra i quali i magneti superconduttori. Un successo ottenuto grazie al ruolo che l’ENEA svolge da più di 20 anni come coordinatore nazionale dei programmi europei sulla fusione nucleare finalizzati ad ottenere un’energia green, che non comporta i rischi legati al nucleare da fissione, che è la stessa energia che si verifica nelle stelle. - (PRIMAPRESS)