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Napoli: petardo lanciato sotto un'autoambulanza. L'allarme dei medici di base e del 118: "Senza fondi per la sicurezza"

  • di RED-ROM
  • in Campania
Napoli: petardo lanciato sotto un'autoambulanza. L'allarme dei medici di base e del 118: "Senza fondi per la sicurezza"
(PRIMAPRESS) - NAPOLI -  si è resa ancora una volta protagonista della la violenza negli ospedali o alle unità del pronto soccorso con aggressioni al personale sanitario. Due episodi si sono già registrati dall'inizio del nuovo anno. La Croce rossa: "In città peggio che nei territori di guerra". Il ministro della Salute Roberto Speranza: "Inaccettabili le aggressioni a chi ogni giorno si prende cura di noi. Bisogna approvare al più presto la norma, già votata al Senato, contro la violenza ai camici bianchi. Non si può aspettare". E dalla Asl annunciano: "Entro due settimane saranno installate a Napoli le prime telecamere sulle ambulanze".
In particolare a poche ore dalla mezzanotte un petardo è stato lanciato sotto un'ambulanza in servizio nel quartiere di Barra, alla periferia di Napoli. Poi all'ospedale San Giovanni Bosco un medico donna internista è stata aggredita verbalmente e fisicamente con una bottiglia in faccia senza un apparente motivo. L'autore del gesto un paziente probabilmente psichiatrico.
I fatti hanno provocato sconcerto e profonda irritazione per le ennesime aggressioni subite dal personale del Sistema di Emergenza Territoriale 118 di Napoli- “E’ indubbiamente uno dei servizi del Serivio Sanitario più esposti alle aggressioni - sostiene il presidente del Sis 118, Mario Balzanelli - I nostri operatori, che agiscono sulla strada, al domicilio, negli scenari caratterizzati dai maggiori rischi, non ne possono più di questo continuo, folle, “tiro al bersaglio” che, anche sotto forma di bravata, come nel caso del fuoco d’artificio a Napoli, hanno il comune denominatore di accanirsi e di colpire chi sta andando a soccorrere, a salvare vite umane. "Il tema - continua Balzanelli - è rinforzare, istituzionalmente, chi prende “le mazzate”, chi scende in campo in un contesto operativo fulmineo, condannato h 24 a correre, ad operare con il cronometro nella testa, oltre che nelle mani. Il tema è rinforzare, con una riforma legislativa nazionale, il Sistema 118, perché il 95% delle aggressioni è motivata dal fatto che i mezzi di soccorsi arrivano con ritardo, perché troppo pochi, e peraltro, nei casi di maggiore gravità clinica, sempre più senza medico e senza infermiere a bordo, ossia privi di personale sanitario in grado di fare diagnosi e terapia immediata potenzialmente salvavita. - (PRIMAPRESS)