Libertà di sedurre: le femmes d'oltralpe contro la gogna delle molestie sessuali
- di RED-ROM
- in Qui Parigi
(PRIMAPRESS) - PARIGI - Se l’ondata di denunce contro le molestie sessuali innescate dallo scandalo del produttore americano Harvey Weinstein non accenna a placarsi, c’è anche chi non ci sta a mettere alla gogna ogni tentativo di seduzione bollandola come molestia. La contro-reazione di quanto sta accadendo, sopratutto nello star-system hollywoodiano con l’ultima protesta corale ai Golden Globe di Los Angeles, arriva da un centinaio di donne francesi, tra cui Catherine Deneuve. Le femmes d’oltralpe si sono schierate contro questa forma di denuncia che ora rischia di mettere insieme chi ha subito realmente violenze a cui non ci si poteva sottrarre con chi avrebbe potuto sbattere la porta sulla faccia del molestatore. E’ questo lo spirito che ha animato la famosa attrice, insieme a scrittrici, artiste e accademiche,che hanno inviato una lettera aperta, pubblicata da Le Monde, nella quale si condanna la "caccia alle streghe" che e' seguita allo scandalo a Hollywood e che minaccia la libertà sessuale. "Lo stupro e' un crimine, ma tentare di sedurre qualcuno, anche ostinatamente o in maniera maldestra, non lo è, come la galanteria non è un'aggressione machista", si legge nella nota. Le autrici della lettera pur riconoscendo "una legittima presa di coscienza delle violenze sessuali esercitate sulle donne, in particolare in ambito professionale", "questa liberazione della parola e' diventata oggi il suo contrario: intimidiamo le persone affinche' parlino 'correttamente', mettiamo a tacere chi non si allinea e quelle donne che rifiutano di conformarsi sono considerate traditrici e complici". "Gli uomini - aggiungono - sono stati puniti sommariamente, costretti alle dimissioni quando tutto quello che hanno fatto e' stato toccare il ginocchio di qualcuna o cercare di rubare un bacio, parlato di argomenti intimi durante cene di lavoro o aver inviato messaggi a connotazione sessuale a donne per la quale l'attrazione non era reciproca". - (PRIMAPRESS)