MediOriente: Netanyhau invitato a Washington per definire la sua posizione nel conflitto con Hamas
- di RED-ROM
- in Mondo
(PRIMAPRESS) - ISRAELE - Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyhau sarà a Washington il 12 giugno su invito dei leader del Senato e della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti per rivolgersi a entrambe le camere del Congresso per spiegare le posizioni del governo della Stella di David nel conflitto con Hamas.
Accettando l’invito, Netanyahu ha scritto: “Sono commosso dal privilegio di rappresentare Israele davanti ad entrambe le Camere del Congresso, e di presentare, ai rappresentanti del popolo americano e del mondo intero, la verità sulla nostra giusta guerra contro coloro che cercano di la nostra distruzione”.
Il presidente ha presentato un piano di cessate il fuoco che consentirebbe la restituzione degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza. Anche se il piano non è buono, potrebbe rappresentare l’unico modo possibile per Israele di recuperare tutti gli ostaggi rimasti vivi e di consentire ai residenti sfollati del Sud e del Nord di tornare a casa e ai nostri soldati di lasciare Gaza. Se Netanyahu, che sta subendo pressioni da parte dei suoi partner di coalizione di estrema destra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, non accetta il piano, quali conseguenze avrà ciò sul suo arrivo a Washington?
Oltre a ripetere il mantra di distruggere Hamas e a dare risposte vaghe su ciò che sicuramente non accadrà a Gaza il giorno dopo la guerra, Netanyahu deve ancora presentare una visione chiara di come sarà questo piano. E dovrà pensarci bene prima di salire sul volo per gli USA. - (PRIMAPRESS)
Accettando l’invito, Netanyahu ha scritto: “Sono commosso dal privilegio di rappresentare Israele davanti ad entrambe le Camere del Congresso, e di presentare, ai rappresentanti del popolo americano e del mondo intero, la verità sulla nostra giusta guerra contro coloro che cercano di la nostra distruzione”.
Il presidente ha presentato un piano di cessate il fuoco che consentirebbe la restituzione degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza. Anche se il piano non è buono, potrebbe rappresentare l’unico modo possibile per Israele di recuperare tutti gli ostaggi rimasti vivi e di consentire ai residenti sfollati del Sud e del Nord di tornare a casa e ai nostri soldati di lasciare Gaza. Se Netanyahu, che sta subendo pressioni da parte dei suoi partner di coalizione di estrema destra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, non accetta il piano, quali conseguenze avrà ciò sul suo arrivo a Washington?
Oltre a ripetere il mantra di distruggere Hamas e a dare risposte vaghe su ciò che sicuramente non accadrà a Gaza il giorno dopo la guerra, Netanyahu deve ancora presentare una visione chiara di come sarà questo piano. E dovrà pensarci bene prima di salire sul volo per gli USA. - (PRIMAPRESS)