Al Trianon ultime date per Forcella strit
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(PRIMAPRESS) - NAPOLI - Al Trianon Viviani, ultime tre date per «Forcella strit», l’omaggio di Abel Ferrara al quartiere popolare partenopeo.
Questa sera, venerdi 2 e sabato 3 novembre, alle 21, e domenica 4, alle 18, andranno in scena, al teatro del popolo, le recite conclusive dello spettacolo diretto dal noto regista statunitense di origine italiana su testo di Maurizio Braucci e canzoni di Nino D’Angelo.
Ferrara, newyorkese del Bronx, ma con il sangue campano e la passione per questa terra trasmessa dalla sua famiglia, è ritornato così a lavorare sul tema Napoli dopo nove anni di assenza e dopo un suo percorso esistenziale che lo ha portato a guardare con occhi nuovi e rinnovata sensibilità questa città, esprimendo con questa produzione teatrale internazionale il suo atto d’amore verso Napoli e Forcella.
Lo spettacolo, che ha inaugurato la stagione del Trianon Viviani, è nato dall’incontro del regista americano con il suo amico Nino D’Angelo, che l’ha spinto a mettere in scena la sua idea di questa parte di città. Aiutato nella scrittura da Maurizio Braucci, scrittore tra i più apprezzati e autore di teatro e di molte sceneggiature per cinema e tv, supportato da Raffaele Di Florio, Abel Ferrara ha dato vita a uno spettacolo nello spettacolo in tre movimenti, dentro uno dei quartieri più emblematici di Napoli, ambientato tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo. Liberamente ispirato a Our Town («Piccola città»), l’opera teatrale del 1938 che valse a Thornton Wilder il premio Pulitzer, Forcella strit racconta di una compagnia di giovani attori che mette in scena una bizzarra commedia musicale seguendo le indicazioni di un misterioso direttore. Tra un quadro e l’altro, mentre i personaggi vivono o perdono i loro amori, gli attori cercano di interloquire con il pubblico e ragionare con lui sulla messa in scena, all’insegna del motto «Ad bene agendum nati sumus», «Siamo nati per fare il bene», inciso sullo stemma del quartiere Forcella.
Ecco quindi in scena una storia d’amore lunga vent’anni, dal 1987 al 2007. Venti anni d’amore ma anche venti anni di eventi, accadimenti, fatti di cronaca e fatti privati che hanno come palcoscenico Forcella, ovvero la sua minuscola strada che costituisce tutto il quartiere, in uno scenario segnato dalla forza delle relazioni – a volte soffocanti, a volte avvolgenti –, racchiuso dalla parola napoletana «strit» («stretto») del titolo. Tutto inizia quella notte del maggio del 1987, la magica notte dello scudetto, quando l’intero quartiere si riversa in strada per una delle più trascinanti e coinvolgenti feste: un grande originale Carnevale dedicato a Maradona. E venti sono anche gli attori in scena, tutti napoletani, la maggior parte proprio di Forcella e del centro storico e molti dei quali non professionisti, scelti attraverso i laboratori formativi organizzati dal teatro in collaborazione con la Scabec, con il supporto di Davide Iodice e Fabrizio Varriale, che hanno curato il progetto pedagogico, e selezionati uno a uno dallo stesso Ferrara.
A fare da colonna sonora a questo racconto sono le canzoni, tra le più conosciute e le meno note, di Nino D’Angelo, come Ciucculatina d’ ‘a Ferrovia, Cafè cafè, Tengo ‘o sole, ‘A storia ‘e nisciuno e Mamma Preta.
Oltre alla parte di produzione teatrale, Forcella strit prevede anche un progetto del fotoreporter Luciano Ferrara.
In scena tanti bravi attori. Tra loro, da notare la performance della giovane Daniela De Vita, nel ruolo di Rosinella Pommella, moglie del fuochista, apprezzabile per la sua presenza scenica, bellezza e determinazione.
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