Amore mio aiutami: dal cinema al Teatro Spazio Uno
- di RED COM
- in Cinema & Teatro
(PRIMAPRESS) - ROMA - Due ore di divertimento e buon teatro. Al teatro Spazio Uno di Roma ha debuttato ieri uno spettacolo originale, anche se tratto da un classico della commedia all'italiana di Alberto Sordi con Monica Vitti: Amore mio aiutami, del 1969. Uno spettacolo Freaky LAb per la regia di Claudia Genolini, che ha saputo rispettare il gusto agrodolce del film adattandolo elegantemente al palcoscenico. Apprezzabile la scenografia e di grande bravura gli attori che interpretano la celebre coppia, Francesca Bellucci, Stefano Skalkotos. Compito arduo che hanno saputo portare a termine facendo ridere e commuovere. Questo inedito adattamento meta-teatrale ha un'altra particolarità: vanta l'esclusiva dei diritti sulla sceneggiatura del compianto Rodolfo Sonego.
La trama è sostanzialmente quella del film: Raffaella e Giovanni vivono una vita tranquilla fino a che lei non si innamora di un altro, svelandolo al marito. Da lì un intrigo di vicende porterà la coppia verso un ineluttabile destino. La Compagnia Freaky Lab nasce nel 2012 a Roma, vanta 6 spettacoli in attivo e una media di oltre 500 spettatori per ogni allestimento. Tutti firmati dalla regia di Claudia Genolini (presidente della compagnia e regista, ma anche autrice, attrice lei stessa e cantante), gli spettacoli della Freaky Lab sono quasi diventati dei cult nel panorama dell'Off Romano. Ad oggi, la compagnia si compone di quattro giovani professioniste under 30: Claudia Genolini, appunto, Francesca Bellucci, Luisa Belviso e Ludovica Di Donato (tutte e tre attrici). La scommessa artistica che la Freaky Lab si propone è ambiziosa: in un periodo storico in cui il linguaggio cinematografico è diretto e stimolante, ma quello teatrale è ancora sinonimo di qualità e cultura, l'obiettivo della compagnia è "fondere" le due arti per crearne, se vogliamo, una terza: il cinema a teatro, o un teatro cinematografico, come si preferisce. Gli spettacoli Freaky Lab quindi, oltre a vantare una ecletticità di genere (che passa dal pulp alla black-comedy, dal dramma sentimentale alla commedia all'italiana), possono vantare anche una commistione di linguaggi, un melting pot tecnico e artistico che spera di abbracciare quanti più uditori possibili: il "qui ed ora" del teatro strizza l'occhio ad un rincorrersi di scene, che si susseguono come in un montaggio cinematografico, disegni luce da set hollywoodiano e ritmi incalzanti da teatro brillante, tutto fuso in un unico prodotto, nel tentativo di rinnovare il "modo" di fare teatro, e creare qualcosa che pure rispettando la tradizione, vada al passo coi tempi. - (PRIMAPRESS)
La trama è sostanzialmente quella del film: Raffaella e Giovanni vivono una vita tranquilla fino a che lei non si innamora di un altro, svelandolo al marito. Da lì un intrigo di vicende porterà la coppia verso un ineluttabile destino. La Compagnia Freaky Lab nasce nel 2012 a Roma, vanta 6 spettacoli in attivo e una media di oltre 500 spettatori per ogni allestimento. Tutti firmati dalla regia di Claudia Genolini (presidente della compagnia e regista, ma anche autrice, attrice lei stessa e cantante), gli spettacoli della Freaky Lab sono quasi diventati dei cult nel panorama dell'Off Romano. Ad oggi, la compagnia si compone di quattro giovani professioniste under 30: Claudia Genolini, appunto, Francesca Bellucci, Luisa Belviso e Ludovica Di Donato (tutte e tre attrici). La scommessa artistica che la Freaky Lab si propone è ambiziosa: in un periodo storico in cui il linguaggio cinematografico è diretto e stimolante, ma quello teatrale è ancora sinonimo di qualità e cultura, l'obiettivo della compagnia è "fondere" le due arti per crearne, se vogliamo, una terza: il cinema a teatro, o un teatro cinematografico, come si preferisce. Gli spettacoli Freaky Lab quindi, oltre a vantare una ecletticità di genere (che passa dal pulp alla black-comedy, dal dramma sentimentale alla commedia all'italiana), possono vantare anche una commistione di linguaggi, un melting pot tecnico e artistico che spera di abbracciare quanti più uditori possibili: il "qui ed ora" del teatro strizza l'occhio ad un rincorrersi di scene, che si susseguono come in un montaggio cinematografico, disegni luce da set hollywoodiano e ritmi incalzanti da teatro brillante, tutto fuso in un unico prodotto, nel tentativo di rinnovare il "modo" di fare teatro, e creare qualcosa che pure rispettando la tradizione, vada al passo coi tempi. - (PRIMAPRESS)