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Il Teatro Nucleo al Festival Internazionale di Commedia dell'Arte

Il Teatro Nucleo al Festival Internazionale di Commedia dell'Arte
ph Daniele Mantovani
(PRIMAPRESS) - NAPOLI - Terzo appuntamento per I viaggi di Capitan Matamoros - Drammaturgie della scena - Festival Internazionale di Commedia dell’Arte in programma a Napoli fino a dicembre, organizzato da coop. En Kai Pan - con una due giorni dedicata all’esperienza del Teatro Nucleo di Ferrara e al lavoro di Cora Herrendorf, sua co-fondatrice assieme a Horacio Czertok, nella Chiesa di San Francesco delle Monache a Napoli, sede del Centro di Cultura permanente Domus Ars.
La presenza di un gruppo storico come Teatro Nucleo in un Festival dedicato alla Commedia dell’Arte intende marcare il rapporto esistente tra tradizione e contemporaneità, per fare emergere un tratto di storia del teatro del secondo Novecento nato nel solco del Terzo Teatro, oltre a porre l’attenzione sulla storia e sul ruolo della donna nella cooperazione teatrale italiana, tema su cui Coop. En Kai Pan ha aperto un tavolo di dibattito già all’interno della precedente edizione del Festival, con il seminario "La donna nella cooperazione dal 1500 a oggi" presentata nel corso dell’edizione 2017 de I viaggi di Capitan Matamoros.
Partendo dalla fondamentale esperienza del progetto "Donne Comunitarie" che Cora Herrendorf porta avanti dal 2007, come studio permanente sulla Memoria, assieme a un gruppo teatrale formato da donne di diverse generazioni, emergerà un’immagine di Teatro come metodo di ricerca storica sull’universo femminile, da cui sono nate riflessioni, laboratori teatrali, spettacoli, progetti pedagogici nei luoghi della sofferenza e della discriminazione sociale e culturale.
Dopo la tavola rotonda di ieri su "Drammaturgie della scena", in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", il Dipartimento Nuovi Diritti della CGIL Campania, Legacoop Campania, la Commissione Pari Opportunità di Legacoop e Coopfond, questa sera alle ore 21.00, nuovamente nella sede di Domus Ars andrà in scena in prima nazionale "Dame la mano" per la regia di Cora Herrendorf, con Martina Pagliucoli e Natasha Czertok, in una nuova scrittura scenica che prende vita da improvvisazioni e partiture coreografiche. Riprendendo lo stesso testo a quasi quarant’anni di distanza, e in un clima sociale e politico che tende a legittimare offese e violenze d’impronta maschile, la scelta ricade su due attrici e diventa, anche, una ricerca nel misterioso territorio dell'anima femminile.
Il percorso che porta a Dame la mano ha inizio nei primi anni Ottanta, quando Cora Herrendorf lavorò ad un primo montaggio ispirato a Le Serve di Jean Genet, allora interpretato da Paolo Nani e Antonio Tassinari. A quasi quarant'anni di distanza e di inesausta ricerca la co-fondatrice del Teatro Nucleo prende nuovamente posizione e, in un clima sociale e politico che tende a legittimare offese e violenze di impronta maschilista, affida l'interpretazione a due attrici.
Natasha Czertok e Martina Pagliucoli sono le due sorelle sulla scena, in rapporto complesso e ambiguo con Madame, la ricca signora da cui sono a servizio, invisibile eppure imprescindibile, liquida come il potere, che si insinua tra loro facendo esplodere il conflitto in maniera grottesca.
In questo passaggio, l’artista e pedagoga argentina Cora Herrendorf si avvicina alle opere poetiche di Wisława Szymborska e Chandra Livia Candiani: "La regia - dice - compie un lavoro permanente di indagine sociologica e antropologica, per comprendere e poter affrontare il tema della memoria collettiva. Attivando le 'zone chiare', quello che si sa, possono essere percepite le zone oscure, ciò che ancora non si conosce". - (PRIMAPRESS)