Ischia Film Festival, trionfa "1000 Rupee Note" di Shrihari Sathe
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(PRIMAPRESS) - ISCHIA - Si è conclusa la tredicesima edizione dell'Ischia Film Festival. A vincere questa edizione è il film del regista indiano Shrihari Sathe con "1000 Rupee Note" che ha affascinato la Giuria, composta dal produttore Christoph Thoke, lo sceneggiatore Maurizio Braucci e il giornalista e critico cinematografico Maurizio Di Rienzo, per la bellezza delle ambientazioni e dei colori, che accompagnano una narrazione delicata e commuovente.
Ad aggiudicarsi l’ambìto Premio Castello Aragonese come Miglior Regista è Edoardo De Angelis con "Perez", per la disinvoltura e la precisione dei movimenti di macchina che seguono le vicende turbinose di un avvocato schiacciato dai giochi di potere tra Stato e camorra.
Il Premio Epomeo per la Miglior Fotografia va, invece, a Branko Cahun per "The Bridge at the End of the World" di Branko Istvancic, per le splendide immagini di una Croazia che porta ancora dentro le conseguenze della guerra.
Vince il Premio Aenaria per la Migliore Scenografia per "John of God-The movie" di Selé M’Poko commedia brillante che segue le vicende di un regista alle prese con le difficoltà legate alla realizzazione di un film.
Nel corso della serata è stato consegnato a Enzo Sisti il Foreign Award 2015, premio tradizionalmente attribuito dal festival alle produzioni straniere che scelgono l’Italia per le loro riprese. Un premio meritatissimo, poiché grazie al dinamico executive producer italiano, nel biennio 2014-2015 tre grandi produzioni come il kolossal "Ben-Hur", l’ultimo film di James Bond e Christ the Lord hanno scelto di girare in Italia determinando, oltre alla promozione dei luoghi, un forte indotto economico.
"MPokoNaked", scritto e diretto da Zekeriya Aydoğan si aggiudica il premio della sezione Documentari, grazie alla forza delle immagini e della narrazione, di una storia senza tempo che vede protagonista Aso, una donna anziana che nel corso della sua vita ha svolto il lavoro di levatrice e poi quello di “pulitrice dei morti”. Una testimonianza reale di come la vita sia un ciclo: nudi si nasce e nudi si muore. Un’opera poetica e profonda, che ha colpito la Giuria, composta quest’anno dai registi Marzia Mete e Gianfranco Pannone e dal critico Marco Pistoia.
Una Menzione Speciale, sempre per la sezione Documentari, è andata a "Waiting for the (T)rain" di Simon Panay, ritratto della vita di un paesino nel deserto del Burkina Faso, in cui il treno passa due volte alla settimana, portando con sé viveri e le uniche risorse idriche possibili durante la stagione secca. Giovani e anziani si raccontano, tra passato e futuro, in questa pellicola toccante.
Il premio per il Miglior Cortometraggio va a "Los Huesos del Frio" di Enrique Leal, commuovente viaggio in una Spagna afflitta dalla Guerra Civile; due fratelli uniti dalla speranza di ritrovarsi e tornare finalmente a casa. La Giuria delle sezioni di finzione ha anche premiato, con una Menzione Speciale, il corto "Pomegranate is the Fruit of Paradise" di Teymour Ghaderi, tenera storia di un’amicizia che supera i limiti di genere imposti dalla società. Sempre per la sezione Cortometraggi, si aggiudica il Premio Speciale 'Anche Cinema' il corto "Chaque jour est une petite vie" di Lou-Brice Léonard e Albane Fioretti.
Durante la serata, il Direttore Artistico Michelangelo Messina ha consegnato l’Ischia Film Award alla carriera al Maestro Pasquale Squitieri, che essendo impossibilitato a venire in seguito a un incidente stradale ha inviato un videomessaggio accorato dedicato al suo pubblico di Ischia e il suo attore prediletto, Leopoldo Mastelloni, a ritirarlo in sua vece. Ricordiamo, infine, che nel corso di questa edizione, il Festival ha conferito il premio il premio Ischia Film Award Regista dell’anno a Francesco Munzi, durante la terza serata di programmazione il 29 giugno scorso.
Si conclude così anche questa edizione del Festival, una otto giorni di proiezioni con film provenienti da 39 diversi Paesi del mondo, 54 anteprime nazionali, 2 world premiere internazionali e 2 anteprime europee. Ma il vero fiore all’occhiello dell’Ischia Film Festival numero tredici sono stati gli ospiti che si sono alternati tra le cinque diverse location del castello regalando al pubblico storie, ricordi, curiosità.
Hanno preso parte alla manifestazione di quest'anno registi, produttori e attori: Francesco Munzi, Pasquale Squitieri, Edoardo De Angelis, Edoardo Leo, Adriano Giannini, Enrico Lo Verso, Lina Sastri, Francesco Paolantoni, Selé M’Poko, Marco Bonini, Lillo Petrolo, Laura Bispuri, Orhan Tekeoglu, Giacomo Rizzo, Leopoldo Mastelloni, Enzo Sisti, Marco Palvetti, Ferdinando Vicentini Orgnani, Daniela Virgili, Jan Vardøen, Marco Olivucci e Marco Valerio Pugini, Duccio Giordano, il Pubblico Ministero Catello Maresca, Barbara Nava; Antonio Spanò, già vincitore della dodicesima edizione del Festival; Lorenzo D’Amelio, Giulio Mastromauro; Jean Seban e Virgile Novarina, Salvatore Esposito, Viviana Lentini, Simone Pulcini, Gaetano Ippolito, Kirineos Papadimatos e Jiannis Avramopoulos, Gloria Aura Bortolini, Amanda Ekblom Käck, Giuseppe Marco Albano, Lise Bellynck e Frédéric Aspisi, Ezio Maisto, Felipe Pena e Paulo Senise, Eythor Jovinsson, Evguenia Killikh, Gianfranco Pannone, Francesco Mansutti, Vinicio Stefanello; Mark Wiznitzer, Katrin Ottarsdottir, Annapaula Honig, Vittoria Fiumi e Carlos Solito. - (PRIMAPRESS)
Ad aggiudicarsi l’ambìto Premio Castello Aragonese come Miglior Regista è Edoardo De Angelis con "Perez", per la disinvoltura e la precisione dei movimenti di macchina che seguono le vicende turbinose di un avvocato schiacciato dai giochi di potere tra Stato e camorra.
Il Premio Epomeo per la Miglior Fotografia va, invece, a Branko Cahun per "The Bridge at the End of the World" di Branko Istvancic, per le splendide immagini di una Croazia che porta ancora dentro le conseguenze della guerra.
Vince il Premio Aenaria per la Migliore Scenografia per "John of God-The movie" di Selé M’Poko commedia brillante che segue le vicende di un regista alle prese con le difficoltà legate alla realizzazione di un film.
Nel corso della serata è stato consegnato a Enzo Sisti il Foreign Award 2015, premio tradizionalmente attribuito dal festival alle produzioni straniere che scelgono l’Italia per le loro riprese. Un premio meritatissimo, poiché grazie al dinamico executive producer italiano, nel biennio 2014-2015 tre grandi produzioni come il kolossal "Ben-Hur", l’ultimo film di James Bond e Christ the Lord hanno scelto di girare in Italia determinando, oltre alla promozione dei luoghi, un forte indotto economico.
"MPokoNaked", scritto e diretto da Zekeriya Aydoğan si aggiudica il premio della sezione Documentari, grazie alla forza delle immagini e della narrazione, di una storia senza tempo che vede protagonista Aso, una donna anziana che nel corso della sua vita ha svolto il lavoro di levatrice e poi quello di “pulitrice dei morti”. Una testimonianza reale di come la vita sia un ciclo: nudi si nasce e nudi si muore. Un’opera poetica e profonda, che ha colpito la Giuria, composta quest’anno dai registi Marzia Mete e Gianfranco Pannone e dal critico Marco Pistoia.
Una Menzione Speciale, sempre per la sezione Documentari, è andata a "Waiting for the (T)rain" di Simon Panay, ritratto della vita di un paesino nel deserto del Burkina Faso, in cui il treno passa due volte alla settimana, portando con sé viveri e le uniche risorse idriche possibili durante la stagione secca. Giovani e anziani si raccontano, tra passato e futuro, in questa pellicola toccante.
Il premio per il Miglior Cortometraggio va a "Los Huesos del Frio" di Enrique Leal, commuovente viaggio in una Spagna afflitta dalla Guerra Civile; due fratelli uniti dalla speranza di ritrovarsi e tornare finalmente a casa. La Giuria delle sezioni di finzione ha anche premiato, con una Menzione Speciale, il corto "Pomegranate is the Fruit of Paradise" di Teymour Ghaderi, tenera storia di un’amicizia che supera i limiti di genere imposti dalla società. Sempre per la sezione Cortometraggi, si aggiudica il Premio Speciale 'Anche Cinema' il corto "Chaque jour est une petite vie" di Lou-Brice Léonard e Albane Fioretti.
Durante la serata, il Direttore Artistico Michelangelo Messina ha consegnato l’Ischia Film Award alla carriera al Maestro Pasquale Squitieri, che essendo impossibilitato a venire in seguito a un incidente stradale ha inviato un videomessaggio accorato dedicato al suo pubblico di Ischia e il suo attore prediletto, Leopoldo Mastelloni, a ritirarlo in sua vece. Ricordiamo, infine, che nel corso di questa edizione, il Festival ha conferito il premio il premio Ischia Film Award Regista dell’anno a Francesco Munzi, durante la terza serata di programmazione il 29 giugno scorso.
Si conclude così anche questa edizione del Festival, una otto giorni di proiezioni con film provenienti da 39 diversi Paesi del mondo, 54 anteprime nazionali, 2 world premiere internazionali e 2 anteprime europee. Ma il vero fiore all’occhiello dell’Ischia Film Festival numero tredici sono stati gli ospiti che si sono alternati tra le cinque diverse location del castello regalando al pubblico storie, ricordi, curiosità.
Hanno preso parte alla manifestazione di quest'anno registi, produttori e attori: Francesco Munzi, Pasquale Squitieri, Edoardo De Angelis, Edoardo Leo, Adriano Giannini, Enrico Lo Verso, Lina Sastri, Francesco Paolantoni, Selé M’Poko, Marco Bonini, Lillo Petrolo, Laura Bispuri, Orhan Tekeoglu, Giacomo Rizzo, Leopoldo Mastelloni, Enzo Sisti, Marco Palvetti, Ferdinando Vicentini Orgnani, Daniela Virgili, Jan Vardøen, Marco Olivucci e Marco Valerio Pugini, Duccio Giordano, il Pubblico Ministero Catello Maresca, Barbara Nava; Antonio Spanò, già vincitore della dodicesima edizione del Festival; Lorenzo D’Amelio, Giulio Mastromauro; Jean Seban e Virgile Novarina, Salvatore Esposito, Viviana Lentini, Simone Pulcini, Gaetano Ippolito, Kirineos Papadimatos e Jiannis Avramopoulos, Gloria Aura Bortolini, Amanda Ekblom Käck, Giuseppe Marco Albano, Lise Bellynck e Frédéric Aspisi, Ezio Maisto, Felipe Pena e Paulo Senise, Eythor Jovinsson, Evguenia Killikh, Gianfranco Pannone, Francesco Mansutti, Vinicio Stefanello; Mark Wiznitzer, Katrin Ottarsdottir, Annapaula Honig, Vittoria Fiumi e Carlos Solito. - (PRIMAPRESS)