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Amarone della Valpolicella: dalla storia alle curiosità, fino alle novità in arrivo

(PRIMAPRESS) - MILANO - Quando si parla di Italia, spesso il nome della nostra nazione viene accostato ad alcune eccellenze legate al territorio. Vi basti pensare al cibo e all’artigianato, e ovviamente al vino, senza ombra di dubbio uno dei protagonisti più importanti per quanto riguarda il fascino del marchio made in Italy.

Si parla di un settore strategico e di un vanto per la nostra terra, che ogni anno produce ed esporta vini di qualità eccezionale, apprezzati dentro e fuori i nostri confini. Fra le varietà che riempiono i calici di tutto il mondo non potremmo non citare il famoso Amarone della Valpolicella: un vino dalla lunga storia e dalle caratteristiche organolettiche particolari, che al momento sta attraversando un periodo di grandi novità. Novità che scopriremo proprio oggi, insieme alle curiosità più interessanti su questo vino.

Le curiosità sull’Amarone della Valpolicella
Per prima cosa, è bene concentrarsi sul suo gusto, frutto di una lavorazione particolare. Pur trattandosi di un passito come il Recioto, si parla infatti di un vino secco dove la fermentazione degli zuccheri non viene interrotta. È proprio questo elemento che dona all’Amarone il suo sapore complesso e strutturato, importante e avvolgente, per via di una maggiore percentuale di alcool.

Quando si parla di questo particolare vino è facile trovare alcune eccellenze come la Cantina Masi, il cui successo è dovuto ad una particolarissima tecnica di appassimento: una tecnica che, non per caso, rappresenta un vanto anche a livello mondiale, e non solo nazionale. Questa e tante altre cantine oggi si trovano anche su store specializzati online: scopri il vino Amarone su Tannico, e fatti avvolgere anche tu dal suo gusto inimitabile. Quali sono le altre curiosità su questo vino? Ad esempio l’utilizzo di graticci noti come arelle, per l’appassimento dell’uva.

Le novità che interessano questo particolare vino
L’Amarone di Valpolicella è un vino ricco di gusto e di curiosità, ma anche di novità: sono diversi i cambiamenti disciplinari annunciati dal consorzio di tutela vini Valpolicella. Basta nominare ad esempio le modifiche volute sulle percentuali di uve e sull’innalzamento dei cicli vegetativi dei vigneti (da tre a quattro anni), insieme all’estensione del tappo a vite.

In questa sede va anche citato lo stop ai nuovi vigneti, necessario per via del costante ed eccessivo aumento. La Valpolicella ha infatti optato per il blocco totale alle nuove vigne, per evitare la saturazione del mercato e per contenere l’offerta, che stava diventando troppo grande. Questo blocco comunque non durerà per sempre, ma verrà imposto almeno per i prossimi tre anni. La logica di fondo si basa sulla regola: produrre meno per puntare sulla qualità e non sulla quantità. Anche per via dell’esigenza di mantenere una certa tipologia di prezzo per le bottiglie (comprese quelle esportate), che potrebbe calare a fronte di una produzione maggiore. - (PRIMAPRESS)