Destinazioni gourmet: nel cuore “storico” di Tolentino “Il Santo Bevitore” di Paolo e Nadia
- di RED-ROM
- in Wine&Food
(PRIMAPRESS) - TOLENTINO - Più che la leggenda del Santo Bevitore, che richiama il bel romanzo di Joseph Roth questa è una storia vera di caparbietà e schiettezza marchigiana che ha come protagonisti Nadia e Paolo che dalle ceneri del vecchio ristorante “Il Santo Bevitore”, poco fuori dalla cinta urbana di Tolentino, colpito dal sisma di sette anni fa, sono ripartiti con un locale più misurato nel cuore del centro storico. Il nome è lo stesso perché è sinonimo di una formula di successo e di una passione per la cucina dove la tradizione resta al centro dei piatti proposti nel delizioso locale dove spunta una colonna dell’anno 1100 e volte a croce inframmezzate da travi di legno secolare. L’atmosfera è piacevole anche per i pochi tavoli ben distanziati che lasciano conversare piacevolmente mentre in sottofondo si ascoltano brani di canzoni di una “vecchia Napoli” che rivelano una passione dello chef Paolo Marsili che salta le vongole in padella sulle note di “anema e’ core”. Ai tavoli c’è Nadia Granatini che si premura di chiedere a tutti i commensali se tutto è di loro gradimento. Non è piaggeria di oste ma il giusto riscontro di piatti preparati con cura e sopratutto materie prime cercate in lungo e largo nella regione privilegiando piccoli produttori animati dalla stessa passione per la buona cucina. Se l’oca è uno dei must del locale qui il pesce è di casa al pari delle località rivierasche ma a fare la differenza sono olio, pomodorini in un tripudio di colori e di sapore con un tocco finale di limone fresco grattugiato all’uscita del piatto di portata che arriva riscaldato per non freddare la pasta cotta al dente. Una finezza di chi ama profondamente il proprio lavoro. Pardon, la propria passione. - (PRIMAPRESS)