Giovedì Santo, a Napoli zuppa di cozze servita in divisa azzurra
- di RED COM
- in Wine&Food
(PRIMAPRESS) - NAPOLI - È un rituale che si ripete da oltre trent'anni. È inevitabile, soprattutto per i napoletani. È il Giovedì Santo di Pasqua, giorno clou a Napoli, in cui c'è anche chi arriva da Oltreoceano solo per assaggiarla: stiamo parlando della zuppa di cozze de 'A figlia d''o Marenaro, all'anagrafe Assunta Pacifico, l'imprenditrice napoletana che ha reso famoso questo piatto della tradizione napoletana, nato in epoca borbonica, in tutto il mondo. E che quest’anno si colora ancora più di azzurro.
“Non esiste tifoso più fedele di noi - assicura l’imprenditrice napoletana che ha portato di recente anche sugli schermi di FoodNetwork questo piatto iconico -. Questo Giovedì Santo sarà speciale perché, con la zuppa di cozze, vogliamo rendere omaggio alla nostra squadra del cuore. Per me e mio marito Nunzio, il valore di squadra, di famiglia, è tutto. Proprio per questo, abbiamo deciso che indosseremo tutti la divisa del Napoli in occasione di questa giornata così importante per la nostra Napoli”, conclude Assunta Pacifico.
Le divise sono state ideate graficamente da Davide Mattei Hoibó studio, con il motto che richiama quello famoso di Assunta, che recita " 'E quand' parlate male' 'e Napule... esagerat' ". L’imprenditrice partenopea indosserà la maglia del Capitano con il numero 10 e guiderà tutta la squadra per questa giornata straordinaria per Napoli. “Ogni persona del team ‘A figlia d’’o Marenaro avrà la sua maglia personalizzata e farà servizio indossandola”, spiega la vulcanica Pacifico.
A rendere unica la zuppa di cozze di Assunta Pacifico è innanzitutto “ 'o russ”, l'olio piccante usato per condire, che realizza lei stessa. C'è poi il rituale del bagno delle freselle, che avviene sotto l'acqua di un'apposita doccetta a ombrello, ideata apposta da ‘A figlia d’’o Marenaro, a una data temperatura e per un dato tempo rigorosamente segreti. E poi gli ingredienti, selezionati con cura sartoriale dalla Pacifico e il suo team che, per ora, non ha rivelato neanche ai figli i suoi "trucchi" culinari. Non manca quindi il tocco creativo, con l'aggiunta del classico tarallo napoletano e una mazzancolla.
‘A figlia d’’o Marenaro è l’unica ad aver ricevuto un riconoscimento dell’Università Federico II di Napoli che certifica l’uso di materie prime di grande qualità per la zuppa di cozze.
Quest’anno, inoltre, sarà possibile non solo acquistare la pastiera e il tortano ( 'o casatiello) tramite e-commerce (www.afigliadomarenaro.eu) la box "zuppa di cozze" (40 euro) per comporre da sé, a casa o dove vuoi, quella de ‘A Figlia d’’o Marenaro ma (solo per chi lo farà) riceverà direttamente a casa il qr code per vedere il video ideato appositamente da Assunta che racconta passo per passo tutti i passaggi per fare la zuppa fai-da-te con i suoi ingredienti. Come si dice in questo caso, “se la montagna non va da Maometto, è Maometto che va dalla montagna" ... così come la zuppa di cozze de 'A figlia d''o Marenaro. - (PRIMAPRESS)