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L'omaggio al Vesuvio del maestro pizzaiolo Luigi Cippitelli

(PRIMAPRESS) - NAPOLI - La metà di un calzoncino fritto, ripieno di ricotta, con la punta troncata da cui fuoriesce del ragù bollente: questo è il “Gran Cono”, l’omaggio che il maestro pizzaiolo Luigi Cippitelli, titolare dell’omonima pizzeria di San Giuseppe Vesuviano, fa al “suo” Vesuvio nel nuovissimo menu autunnale. Se la punta troncata ha la funzione di ricordare “a vocca r’o Vesuvio”, il ragù, invece, versato bollente sul calzoncino simula la colata lavica.
Nel nuovo menu, però, non c’è solo il Gran Cono come richiamo al territorio, ma anche prodotti realizzati da piccoli artigiani e diversi fritti e pizze che si rifanno ad antiche ricette popolari quasi finite nel dimenticatoio, frutto di un lungo e meticoloso lavoro di ricerca effettuato quasi “casa per casa” tra le campagne del versante nord dell’area vesuviana, non quella che affaccia sul golfo di Napoli ma quella del Monte Somma. Ad accompagnare Cippitelli in questo recupero dei prodotti e delle tradizioni locali antiche è stato Giuseppe Gargiulo, appassionato ricercatore di cibi campani di eccellenza.
All’interno del menu spiccano per originalità anche la Pizzella fritta della vendemmia, una montanara con ragù contadino di maiale accompagnata da chicchi di uva regina, piatto che anticamente rifocillava i contadini durante il periodo della raccolta dell’uva, e la Tortina al cioccolato con confettura di albicocca pellecchiella del Vesuvio realizzata con la mollica del rinomato pane di San Sebastiano, la cui crosta viene impiegata da Cippitelli nella panatura dei fritti.
Non sono da meno le pizze, nelle quali Cippitelli, ricoprendo il leggerissimo impasto in stile napoletano con degli abbinamenti da cucina, riesce a esprimere appieno la propria formazione da cuoco. - (PRIMAPRESS)