Home delivery anche per le specialità pasquali della pastry-chef Nicoletta Di Patre
- di RED COM
- in Wine&Food
(PRIMAPRESS) - NAPOLI - Buono, bello e variopinto: il casatiello dolce è una delle specialità napoletane che non dovrebbe mai mancare nei menù delle festività pasquali. A prepararlo alto, maestoso, ricoperto di glassa fondente e punteggiato di anicini, diavolini e piccole uova di zucchero e cioccolato è la chef del ristorante Magma Sakura di Torre del Greco, Nicoletta Di Patre. Da quest'anno, grazie a un efficiente servizio di home delivery, il casatiello del Magma Sakura, sia nella versione dolce che in quella salata, così come la pastiera tradizionale, si potranno degustare a domicilio, prenotandoli al numero 081 1824 5652. La ricetta di questo grande classico della tradizione culinaria pasquale viene tramandata di generazione in generazione, ed eseguita da ogni famiglia secondo un preciso rituale.
L'esecuzione, lunga ed elaborata, parte dalla preparazione del 'criscito', un lievito naturale ottenuto impastando farina, acqua e sale, che si arricchisce naturalmente di un complesso di lieviti e batteri lattici. Questo procedimento regala all'impasto una fragranza che rimane inalterata per giorni. L'origine della pietanza è antichissima e trova testimonianza già nella letteratura greca. Dal mondo romano, invece, nasce il nome attuale, che fa riferimento a uno dei suoi ingredienti, il "caseus" (formaggio). Dalle feste primaverili pagane in onore di Demetra (o Cerere per i romani) il passo verso la Pasqua cristiana è stato breve e il casatiello ha preso a simboleggiare la corona di spine di Cristo. Se nel corso dei secoli la ricetta si è adeguata ai cambiamenti del gusto e delle abitudini alimentari, è rimasta inalterata la passione con la quale i napoletani lo propongono e lo consumano durante le festività di Pasqua. - (PRIMAPRESS)
L'esecuzione, lunga ed elaborata, parte dalla preparazione del 'criscito', un lievito naturale ottenuto impastando farina, acqua e sale, che si arricchisce naturalmente di un complesso di lieviti e batteri lattici. Questo procedimento regala all'impasto una fragranza che rimane inalterata per giorni. L'origine della pietanza è antichissima e trova testimonianza già nella letteratura greca. Dal mondo romano, invece, nasce il nome attuale, che fa riferimento a uno dei suoi ingredienti, il "caseus" (formaggio). Dalle feste primaverili pagane in onore di Demetra (o Cerere per i romani) il passo verso la Pasqua cristiana è stato breve e il casatiello ha preso a simboleggiare la corona di spine di Cristo. Se nel corso dei secoli la ricetta si è adeguata ai cambiamenti del gusto e delle abitudini alimentari, è rimasta inalterata la passione con la quale i napoletani lo propongono e lo consumano durante le festività di Pasqua. - (PRIMAPRESS)