Vino: i 450 anni del Botticino il cru sulle colline del Garda da cui nasce il rosso Gobbio delle cantine Noventa
- di RED-ROM
- in Wine&Food
(PRIMAPRESS) - BRESCIA - Il Botticino, tra le più piccole DOC italiane con soltanto 43 ettari iscritti all’Albo,festeggia 450 anni del suo cru del vigneto Pozzetto. È da quì che nasce il Gobbio, pluripremiato vino rosso di Noventa azienda biologica condotta dalle sorelle Alessandra e Rossella Noventa col supporto di Cristian Campana e la consulenza di Carlo Ferrini.
“Il Botticino, prodotto sulle alte colline tra Brescia e il Lago di Garda, ha una lunga tradizione; ignoravamo però che tra i nostri 11 ettari di vigna si nascondesse un appezzamento con una storia tanto importante”, dice Alessandra Noventa. “Dobbiamo ringraziare della scoperta il nostro conterraneo Claudio Casali, appassionato di storia locale, che per otto anni si è speso in meticolose ricerche”.
Casali ha consultato i registri dell’archivio di stato e del catasto comunale esaminando migliaia di polizze d’estimo, documenti prodotti dal XIII al XVIII secolo che attestavano la storia patrimoniale delle famiglie, in particolare “tutti i beni stabili siti nel comune di residenza, le mercanzie, il bestiame e le teste”.
Nel comune di Botesìn de Matina (Botticino Mattina, dove ha sede l’azienda), su 700 abitanti nel XVI secolo risultavano ben 140 polizze: un dato anomalo, riferibile sia all’abbondanza di terreni agricoli che alla solerzia archivistica di qualche monaco - il territorio è punteggiato di chiese e monasteri.
Il legame con il vigneto Pozzetto emerge da una polizza del 1573, intestata al comune di Botesìn de Matina, dove si menziona un fienile con adiacente terreno vitato da cui si ricavano 400 litri di vino. - (PRIMAPRESS)
“Il Botticino, prodotto sulle alte colline tra Brescia e il Lago di Garda, ha una lunga tradizione; ignoravamo però che tra i nostri 11 ettari di vigna si nascondesse un appezzamento con una storia tanto importante”, dice Alessandra Noventa. “Dobbiamo ringraziare della scoperta il nostro conterraneo Claudio Casali, appassionato di storia locale, che per otto anni si è speso in meticolose ricerche”.
Casali ha consultato i registri dell’archivio di stato e del catasto comunale esaminando migliaia di polizze d’estimo, documenti prodotti dal XIII al XVIII secolo che attestavano la storia patrimoniale delle famiglie, in particolare “tutti i beni stabili siti nel comune di residenza, le mercanzie, il bestiame e le teste”.
Nel comune di Botesìn de Matina (Botticino Mattina, dove ha sede l’azienda), su 700 abitanti nel XVI secolo risultavano ben 140 polizze: un dato anomalo, riferibile sia all’abbondanza di terreni agricoli che alla solerzia archivistica di qualche monaco - il territorio è punteggiato di chiese e monasteri.
Il legame con il vigneto Pozzetto emerge da una polizza del 1573, intestata al comune di Botesìn de Matina, dove si menziona un fienile con adiacente terreno vitato da cui si ricavano 400 litri di vino. - (PRIMAPRESS)