Vino, un manuale didattico adatto a tutti con le "istruzioni per l'uso"
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(PRIMAPRESS) - ROMA - L'Italia è il paese del vino, si sa, ma quello che forse non è facile ammettere è che siamo anche il posto in cui c'è meno cultura del vino, sicuramente non in proporzione alle vigne e alle etichette prestigiose che le nostre cantine esprimono. Un libro che si presenta semplicemente come "Il Vino. Istruzioni per l'uso" può quindi sembrare come una noiosa replica di concetti noti ai più, buono al limite per i neofiti o per gli stranieri. Questo sarebbe un grosso errore, il libro infatti pur rispettando un imprinting didattico classico fornisce una serie di nozioni e di approfondimenti di base che ogni italiano avrebbe il dovere di conoscere. Sfogliandolo si ha la sensazione, per chi di vino comunque parla e scrive spesso, di sapere già cosa tratterà quel capitolo o quel paragrafo. Poi però si legge lo stesso, contenti di averlo fatto per aver scoperto quel dettaglio che era sfuggito o aver sistematizzato una conoscenza fino a quel momento solo generica o per sentito dire.
Insomma un manuale sul vino che unisce l'educazione con la passione, l'ordine scientifico con il marketing. Una lettura buona per chi ama il vino e lo beve ma anche per chi non lo ha ancora scoperto e non vuole per forza iniziare a berlo. Dal vigneto, con tutte le specifiche su cloni e varietà nazionali e internazionali, all'enologia, che ultimamente sembra diventata la bestia nera del vino a causa di un errato concetto di vini "naturali" fatto più di ideologie che di pratica, il volume rappresenta un vademecum imprescindibile che sarebbe utile far adottare nelle scuole, a cominciare da quelle per il settore turistico alberghiero, così da ampliare le conoscenza degli italiani su una delle loro più grandi risorse. Almeno la prossima volta che si parlerà di "novello" non si dovrà spiegare cos'è la macerazione carbonica, o magari discutendo di tannini e antociani non si vedranno più quelle facce pensierose come se si stessero analizzando formule matematiche degne di uno scienziato. Il vino è qualcosa di più complesso di una spremuta d'uva "del contadino che non ci mette niente", sarebbe ora di imparare a capirlo e a capire quali sono le migliaia di scelte possibili per l'agronomo, l'enologo e il produttore, che rendono ogni bottiglia differente dall'altra.
Il progetto è di Itaca Comunicazione mentre l'editore è Cinquesensi, con un contributo di Partesa, colosso della distribuzione di bevande di vario tipo, che avrebbe potuto far pensare ad un prezzo più abbordabile dei 29 euro attuali. Ma il libro comunque li vale, non fosse altro per la squadra di autori che hanno preso parte al progetto curato da Roberto Racca, ovvero Alessandro Masnaghetti, Andrea Rea, Antonio Boco, Beppe Caviola, Donato Lanati, Eleonora Guerini, Federico Curtaz, Gian Piero Romana, Gianni Fabrizio, Giuseppe Carrus, Nicola Frasson, Paolo De Cristofaro e Vittorio Manganelli. - (PRIMAPRESS)
Insomma un manuale sul vino che unisce l'educazione con la passione, l'ordine scientifico con il marketing. Una lettura buona per chi ama il vino e lo beve ma anche per chi non lo ha ancora scoperto e non vuole per forza iniziare a berlo. Dal vigneto, con tutte le specifiche su cloni e varietà nazionali e internazionali, all'enologia, che ultimamente sembra diventata la bestia nera del vino a causa di un errato concetto di vini "naturali" fatto più di ideologie che di pratica, il volume rappresenta un vademecum imprescindibile che sarebbe utile far adottare nelle scuole, a cominciare da quelle per il settore turistico alberghiero, così da ampliare le conoscenza degli italiani su una delle loro più grandi risorse. Almeno la prossima volta che si parlerà di "novello" non si dovrà spiegare cos'è la macerazione carbonica, o magari discutendo di tannini e antociani non si vedranno più quelle facce pensierose come se si stessero analizzando formule matematiche degne di uno scienziato. Il vino è qualcosa di più complesso di una spremuta d'uva "del contadino che non ci mette niente", sarebbe ora di imparare a capirlo e a capire quali sono le migliaia di scelte possibili per l'agronomo, l'enologo e il produttore, che rendono ogni bottiglia differente dall'altra.
Il progetto è di Itaca Comunicazione mentre l'editore è Cinquesensi, con un contributo di Partesa, colosso della distribuzione di bevande di vario tipo, che avrebbe potuto far pensare ad un prezzo più abbordabile dei 29 euro attuali. Ma il libro comunque li vale, non fosse altro per la squadra di autori che hanno preso parte al progetto curato da Roberto Racca, ovvero Alessandro Masnaghetti, Andrea Rea, Antonio Boco, Beppe Caviola, Donato Lanati, Eleonora Guerini, Federico Curtaz, Gian Piero Romana, Gianni Fabrizio, Giuseppe Carrus, Nicola Frasson, Paolo De Cristofaro e Vittorio Manganelli. - (PRIMAPRESS)