Al Via il Festival Tavagnasco Rock con i Modena City Ramblers, Punkreas, Nobraino
(PRIMAPRESS) - TORINO - E' ormai alle porte l'edizione numero ventiquattro del festival Tavagnasco Rock. Cronaca di una splendida avventura iniziata tanti anni fa in un piccolo ma rigoglioso paese ai confini tra il Piemonte e la Valle d'Aosta, questa fortunata iniziativa musicale vede la luce nel 1990 grazie all'iniziativa dell'Associazione Spazio Futuro, già attiva da sette anni con il nobile intento di promuovere lo sviluppo culturale e turistico della zona, con particolare attenzione alla musica. Crocevia di culture e tradizioni nel passato, oggi Tavagnasco è una realtà conosciuta in tutta Italia come punto di riferimento per il rock, e anche come una meta di una grande opportunità – grazie a una selezione aperta a tutti gli artisti con buon orecchio e talento – per i gruppi meno conosciuti a cui viene data la possibilità di esibirsi su un palco prestigioso e di grande risonanza nell'ambiente musicale nazionale.
Il momento di grave crisi economica pone in primo piano la necessità di concentrarsi sull'essenziale, e se il sogno del Tavagnasco Rock può prendere forma anche quest'anno con nomi prestigiosi, seppure in una edizione “mini”, è grazie alla sua impeccabile organizzazione composta da volontari che, senza orari e con lodevole impegno, mettono in piedi tutto il necessario affinché il paese si trovi pronto ad ospitare il grande flusso di appassionati che lo raggiunge per l'occasione. Questo particolare è ricordato affettuosamente dai musicisti anche a distanza di anni dalla loro esibizione: la generosa ospitalità è peculiare di questo evento. Un particolare ringraziamento è rivolto anche alle istituzioni che, con il loro sostegno, permettono all'iniziativa di esistere: Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Tavagnasco e Comunità Montana Dora Baltea Valchiusella Valle Sacra.
Veniamo ora al programma di questa ventiquattresima edizione, che parte il 26 aprile e prosegue fino al 4 maggio: a scaldare pubblico e strumenti ci pensano, per l'apertura di venerdì 26 aprile, i MODENA CITY RAMBLERS, una delle formazioni italiane più conosciute, per la quale non c'è alcun bisogno di presentazioni. Il loro progetto nasce nel 1991: le idee son ben chiare, si tratta di un gruppo folk irlandese, un tributo d'amore alle tradizioni dell'isola di Smeraldo; già nei primi album, tuttavia, emerge l'identità meticcia del gruppo, che ad oggi lo rende unico e riconoscibile nel suo genere, un racconto a cavallo tra l'Irlanda e l'Emilia, dalle narrazioni dei sogni isolani fino alla Resistenza degli anni settanta, con i suoi viaggi, il suo idealismo e le lotte. Fresco di pubblicazione, il loro ultimo album si chiama “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, con chiaro riferimento al romanzo scritto nel 1929 da Erich Maria Remarque, in una tragica narrazione delle avventure di un soldato tedesco durante la Prima Guerra Mondiale, tra gli ideali della patria che, dopo un percorso tortuoso di auto-consapevolezza, si trasformano negli ideali più autentici dell'umanità e dell'universalità della specie, nella quale ogni distinzione antropologica è frutto di un'idea distorta che porta alla totale distruzione.
Prima dei MODENA CITY RAMBLERS si esibiscono i DEZA, con il loro latino-rock alternative. La mescolanza di sonorità metriche e vocaliche in un originale connubio tra la cultura spagnola e quella italiana fluiscono in una soluzione dal sapore nuovo e inascoltato fino ad oggi. La band è stata fondata nel 2001 dal cantante e muscista Diego Deza, madrileno ma residente a Torino da molti anni, e ha visto negli anni svariate collaborazioni con molti musicisti dalle provenienze più disparate.
Il compositore scrive i testi originali sia in lingua spagnola che italiana, ha arrangiato alcuni brani del disco “Eurosis” del gruppo spagnolo SKA-P (BMG rca, 98) e ha vinto svariati concorsi musicali fra cui il "Muoviti Positivo" ‘99 di Torino. Nel 2001 il gruppo partecipa come gruppo supporter all'intera prima tournèe degli SKA-P.
L'After-Show vede protagonista Alex Mensa Dj, che abbiamo conosciuto e apprezzato anche nelle scorse edizioni del Tavagnasco Rock.
Sabato 27 aprile tocca ai NOBRAINO, band folk italiana che nasce nel 2001 a Riccione. Conosciuti ai più per le loro partecipazioni televisive di questi ultimi anni, tra cui quella al Concerto del Primo Maggio a Roma nel 2012, la loro storia discografica conta quattro album (“The Best of Nobraino” [2006], “Live al Vidia Club” [2007], “No Usa! No Uk! Nobraino” [2010], “Disco d'Oro” [2012]) che ha fatto accumulare alla band premi prestigiosi come il DemoRai, il Sele D'oro e partecipazioni al programma “Parla con me”, nel salotto televisivo di Serena Dandini su Rai Tre. Nel settembre 2011 si sono aggiudicati il premio speciale MEI “Miglior Tour dell'anno” al Supersound di Faenza, insieme al Premio XL La Repubblica “Nuova Musica Italiana”. Tra le ultime apparizioni, quella al Teatro Ariston di Sanremo, ospiti del Premio Tenco 2011. La band, che si definisce “un classico quartetto rock”, ha promosso quest'anno l'inserimento definitivo nel gruppo del trombettista turnista, formando così un quintetto.
A seguire si esibiranno i salentini Papa Chango; questa band raccoglie molti artisti uniti per dare vita a un pirotecnico spettacolo dedicato a Manu Chao, alle sue canzoni e alla sua inconfondibile patchanka. I Papa Chango sono un supergruppo di sette elementi col comune denominatore della passione per Manu Chao. Schierano Puccia e Cesko degli Après La Classe, rispettivamente alla voce e alle tastiere-synth, Marco Ancona dei Fonokit alla chitarra, Mike Minerva degli Aretuska al basso, Gianmarco Serra dei Garnet alla batteria, Gabriele Blandini dei Bundamove alla tromba e Gianluca Ria della New Orleans Dixie Band al trombone. Nel loro sound si riconoscono le note speziate del Brasile, della Spagna e del salento.
Lo show è aperto dai torinesi Mirsada, gruppo rock che ha visto la luce nel 1990; per dare un'idea della loro musica è doveroso fare alcune citazioni: loro definiscono il sound della band come “rock energico eppure crepuscolare”, nato dal connubio di musica anni ottanta (Cure, U2, New Order, Litfiba) e Novanta (Sound Garden, Pearl Jam, David Bowie). Inizialmente i loro testi erano in inglese, mentre oggi sono in italiano.
La giornata di mercoledì 1 maggio è dedicata interamente alle giovani promesse del panorama musicale italiano. Questo festival di artisti emergenti vede avvicendarsi diverse e numerose formazioni tra cui i Green Gabbages, i Closure e The Last Class. Non solo rock, ma sonorità nuove senza distinzioni di genere. Il Tavagnasco Rock è anche questo: un palco prestigioso sul quale giovani musicisti e gruppi possono portare le loro capacità e farsi conoscere da un vasto pubblico.
Venerdì 3 maggio la SOULFUL ORCHESTRA porta a Tavagnasco una “allstar combo di musicisti provenienti dalle miglior band italiane come The Bluebeaters, Africa Unite e Statuto”. Sonorità funky in un repertorio di Rhythm and Blues e Soul d'annata, il debutto di questa formazione è avvenuto nel 2006 con il singolo “Soul Burger” prodotto dall'etichetta Soulful Torino e stampato nel glorioso formato vinilico del sette pollici a quarantacinque giri. Il singolo riscuote grandi consensi nella scena soul-funk e appare (nella versione originale e remixato da Dj Tib di Bologna) nelle playlist dei club di mezzo mondo. La band è formata da diverse punte di diamante del panorama musicale italiano: il batterista Naska, da decenni membro fisso degli Statuto, Paolo Parpaglione e Cato Senatore, sax e chitarra dei Bluebeaters di Giuliano Palma (nonché storici membri degli Africa Unite), Stefano Steve Colosimo, trombettista degli Africa Unite, Josè Loggia chitarrista dei Carusi Di Johnny Cayman, Gege Odasso, chitarrista di Mao e dei SantaBarba e il maestro Davide Enphy Cuccu sui bianchi e neri della tastiera.
Ad aprire la serata ci saranno le esibizioni giovani, costituite dai Frida Funk e dai Drem's Project (vicitori del Festival Senza Etichetta di Cirié). I Frida Funk sono originari di Ivrea (To) e nascono nel 2011 proponendo un repertorio incentrato principalmente sul rock contemporaneo. Di recente il gruppo ha conosciuto lo stile funky, ampliando la formazione con una sessione di fiati e dando nuova dimensione musicale al progetto.
Il gruppo musicale andriese Drem's Project ha vinto il prestigioso festival “Senza Etichetta” presieduto dal maestro Mogol proiettandosi in un futuro musicale roseo e pieno di successi: loro si definiscono “anti-specialisti dei generi”, definendo la loro musica un lontano parente del rap, differenziato e sporcato da contaminazioni dovute alla diversa ambientazione dei brani. Tra la altre influenze musicali si possono contare tracce di reggae e dancehall.
L'After-Show è nelle mani di Arma Dj, un altro ospite storico del Tavagnasco Rock.
Sabato 4 maggio, a chiudere questa edizione del Tavagnasco Rock, ci pensano i PUNKREAS. Nati nel 1989 a Parabiago (MI), sono considerati la più famosa punk band italiana. Quindici anni di lunga gavetta a calcare i palchi nazionali ha portato a diverse variazioni di line-up che hanno condotto la band alla formazione attuale, composta da Cippa (voce), Flaco (chitarra), Paletta (basso), Novse (chitarra) e Gagno (batteria). Il gruppo va alla ricerca di sonorità grezze che rivelano tecnica eccellente e grande creatività, senza dubbio fuori dal comune. L'ottavo album in studio “Noblesse Oblige” esce il 31 gennaio 2012 e vanta molte partecipazioni tra cui 'O Zulù dei 99 Posse.
Ad aprire l'esibizione dei PUNKREAS, ci pensano gli Ordem e Il Fieno. Gli Ordem, astigiani, sono nati nel 1998: il gruppo, composto da cinque musicisti, ha già partecipato alle più grandi rassegne nazionali di musica dedicate ai giovani, organizzando anche brevi tour estivi. La prima svolta della loro carriera avviene nel 2004, anno in cui i cinque salgono sul palco del celebre festival “Blu Notti Blues” di Moncalvo (AT), legato sin dagli esordi al prestigioso “Montreaux Jazz Festival”, come opening-act per il bluesman americano John Morgan (già con Eric Clapton) e nella stessa cornice che ha ospitato, negli anni, big del calibro di B.B. King, Blues Brothers, Alex Britti, Carmen Consoli e Irene Grandi. il progetto artistico Ordem è a grandi linee improntato ad una matrice di ispirazione pop-rock e a influenze che, partendo dagli anni ’60, arrivano sino ai giorni nostri in un caleidoscopio sonoro che fa delle strutture ritmico-armoniche e melodiche il proprio punto focale. I testi, guardando al respiro cosmopolita del genere, sono scritti e cantati in inglese, e offrono più livelli di lettura attraverso metafore, esperienze, realtà, immaginazione, vita. - (PRIMAPRESS)