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Festival, denunciati gli operai. La Rai sfida Grillo passando all'attacco

(PRIMAPRESS) - SAN REMO - Sono stati denunciati i due operai che ieri sera sono intervenuti dalle impalature dell’Ariston interrompendo l’inizio della prima serata del Festival. Antonio Solluzzo, Mariano Marsicano, Salvatore Ferrigno ed una donna Maria Rosaria Pascale che, simulando un malore ha consentito che i “colleghi” potessero entrare all’Ariston e inscenare la manifestazione di protesta, sono stati denunciati per “violazione privata”. I quattro, secondo accertamenti della Questura, risulterebbero ex dipendenti del Consorzio di Bacino di Napoli e Caserta. Alcuni di essi erano già noti alle forze dell’ordine per reati simili a quelli per i quali sono stati denunciati.
Sull’incursione di Grillo a Sanremo che intorno alle 19:30 di ieri pomeriggio ha inscenato davanti all’Ariston una protesta massacrando la Rai il direttore dell’azienda radiotelevisiva Gubitosi ha diffuso una nota:
La previsione sui dati del bilancio della Rai che Grillo ha annunciato ieri sera  fuori dall’Ariston è falsa e visibilmente irrealistica. Sono pronto a fare una scommessa. - ha dichiarato Gubitosi - Se ha ragione lui e il bilancio è peggiorato e chiude con una perdita di 400 milioni, lavorerò un anno gratis e devolverò il mio stipendio in beneficenza alla onlus che Grillo indicherà. Se invece ho ragione io e non solo non c’è un buco raddoppiato ma anzi  i conti sono in grandissimo miglioramento rispetto all’anno scorso, Grillo devolverà la stessa cifra alla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin o al Premio Ilaria Alpi, di cui ricorre quest’anno il ventennale della scomparsa. Persone che ben rappresentano l’abnegazione, la professionalità e il senso di servizio pubblico che questa azienda esprime e che lui sistematicamente offende. Un conto sono gli attacchi ai vertici aziendali, a cui sono ormai abituato e che fanno parte degli oneri dell’incarico, un conto invece è l’aggressione costante e ingiustificata alla professionalità di  migliaia di persone che lavorano  alla Rai, che meritano rispetto e che, da direttore generale, non posso accettare.” - (PRIMAPRESS)