Petra, la nuova regina del web: "Chiamatemi Pamela"
- di Redazione Spettacoli
- in Musica & Spettacoli
(PRIMAPRESS) - Di giorno mamma premurosa e dolcissima, di notte affermata pornostar. Petra Tricoci, in arte Pamela De Boni, è uno dei nuovi fenomeni del web. Migliaia di like sulla pagina facebook del suo fans club e un numero sconfinato di ammiratori e seguaci che non fanno mancare il loro caloroso sostegno ad ogni esibizione live.
"Sono arrivata in Italia dalla Repubblica Ceca nel 1986 - racconta - avevo 8 anni. Fu un amico di famiglia ad aiutarci ad abbandonare il Paese... c'era il comunismo e la situazione era difficile. Ho frequentato in Italia le scuole elementari e le medie. A 14 anni sono andata a lavorare".
Com'era il suo rapporto con i compagni di classe?
"Abbastanza buono, anche se all'epoca c'era già un po' di bullismo. Ero presa di mira per la mia corporatura curvy. Fin da piccola ero giunonica e i bulletti mi prendevano in giro. Poi gli stessi ragazzi, finite le medie, mi chiedevano di uscire con loro. Ma io li mandavo sempre a quel paese. Io perdono ma non dimentico".
Com'è avvenuto il primo approccio con il mondo dell'hard?
"E' successo quasi tre anni fa. Ero diventata single e ci ho messo un anno per prendere una decisione. Devo dire grazie a Mimmo Pavese, l'agente di Amanda Fox, che mi ha lanciato nel mondo del porno".
Come vive il suo ruolo di mamma?
"Ho due figlie, di 15 e 5 anni. Quando chiudo il mio lavoro sono la persona più normale di questo mondo. Ho tanti amici, che avevo già prima e che sono rimasti tali. Ho anche l'appoggio della mia famiglia, dei miei genitori, che si informano sui miei spostamenti".
Quando giri l'Italia noti differenza tra i fans del sud e quelli del nord?
"Io amo il sud, la gente è molto calorosa, calda. Il pubblico del nord ha un approccio diverso. Per questo spesso vengo al sud a trovare gli amici. Fin da piccolina andavo in Calabria".
Quanto è cambiato il mondo del porno con l'affermazione del web?
"Tantissimo. Il porno non è più come una volta. Quando c'era Moana era tutto ben diverso".
Ti sarebbe piaciuto vivere quell'epoca?
"Mi sarebbe piaciuto molto conoscere Moana Pozzi che ho sempre adorato, è uno dei miei riferimenti".
Che rapporto esiste tra il fan e la pornostar?
"Ci sono quelli che sono un po' troppo invadenti e che quindi devi bloccare in qualche maniera. E quelli che, appena ti vedono, ti fermano in stazione, o anche sul treno. Ed è molto bello. Poi ti dicono: sei la mia pornostar preferita, ti adoro. Sentirmi dire certe cose mi imbarazza, perché questo lavoro lo vivo normalmente, me la godo".
Quanti film hai girato?
"Una decina. Il mio futuro? Vado avanti finché posso. Vorrei aprire un club privè".
Come mai il nome d'arte di Pamela De Boni?
"Perchè mi dicevano che ho la faccia da Pamela, poi, essendo bona, dovevo scegliere un cognome che richiamasse le mie qualità".
Ti hanno mai proposto un ruolo in un film non a luci rosse?
"Si, infatti sto studiando recitazione con Salvatore Maniscalchi, farò un film per il cinema, 'Volevo solo un paio di scarpette rosse' è il titolo".
Hai mai pensato di fare teatro?
"Si, mi sarebbe piaciuto ma il tempo è tiranno. Mi hanno proposto anche di fare la dj. Un evento programmato a breve".
Che consiglio daresti ad una ragazza che vuole entrare in questo mondo?
"Tieni i piedi per terra, tieni gli occhi aperti e stai attenta a dove vai e alle persone che hai vicino".
Fino a che età si può andare avanti?
"Fino a che il corpo te lo permette. Tu mi daresti mai 38 anni?" - (PRIMAPRESS)
"Sono arrivata in Italia dalla Repubblica Ceca nel 1986 - racconta - avevo 8 anni. Fu un amico di famiglia ad aiutarci ad abbandonare il Paese... c'era il comunismo e la situazione era difficile. Ho frequentato in Italia le scuole elementari e le medie. A 14 anni sono andata a lavorare".
Com'era il suo rapporto con i compagni di classe?
"Abbastanza buono, anche se all'epoca c'era già un po' di bullismo. Ero presa di mira per la mia corporatura curvy. Fin da piccola ero giunonica e i bulletti mi prendevano in giro. Poi gli stessi ragazzi, finite le medie, mi chiedevano di uscire con loro. Ma io li mandavo sempre a quel paese. Io perdono ma non dimentico".
Com'è avvenuto il primo approccio con il mondo dell'hard?
"E' successo quasi tre anni fa. Ero diventata single e ci ho messo un anno per prendere una decisione. Devo dire grazie a Mimmo Pavese, l'agente di Amanda Fox, che mi ha lanciato nel mondo del porno".
Come vive il suo ruolo di mamma?
"Ho due figlie, di 15 e 5 anni. Quando chiudo il mio lavoro sono la persona più normale di questo mondo. Ho tanti amici, che avevo già prima e che sono rimasti tali. Ho anche l'appoggio della mia famiglia, dei miei genitori, che si informano sui miei spostamenti".
Quando giri l'Italia noti differenza tra i fans del sud e quelli del nord?
"Io amo il sud, la gente è molto calorosa, calda. Il pubblico del nord ha un approccio diverso. Per questo spesso vengo al sud a trovare gli amici. Fin da piccolina andavo in Calabria".
Quanto è cambiato il mondo del porno con l'affermazione del web?
"Tantissimo. Il porno non è più come una volta. Quando c'era Moana era tutto ben diverso".
Ti sarebbe piaciuto vivere quell'epoca?
"Mi sarebbe piaciuto molto conoscere Moana Pozzi che ho sempre adorato, è uno dei miei riferimenti".
Che rapporto esiste tra il fan e la pornostar?
"Ci sono quelli che sono un po' troppo invadenti e che quindi devi bloccare in qualche maniera. E quelli che, appena ti vedono, ti fermano in stazione, o anche sul treno. Ed è molto bello. Poi ti dicono: sei la mia pornostar preferita, ti adoro. Sentirmi dire certe cose mi imbarazza, perché questo lavoro lo vivo normalmente, me la godo".
Quanti film hai girato?
"Una decina. Il mio futuro? Vado avanti finché posso. Vorrei aprire un club privè".
Come mai il nome d'arte di Pamela De Boni?
"Perchè mi dicevano che ho la faccia da Pamela, poi, essendo bona, dovevo scegliere un cognome che richiamasse le mie qualità".
Ti hanno mai proposto un ruolo in un film non a luci rosse?
"Si, infatti sto studiando recitazione con Salvatore Maniscalchi, farò un film per il cinema, 'Volevo solo un paio di scarpette rosse' è il titolo".
Hai mai pensato di fare teatro?
"Si, mi sarebbe piaciuto ma il tempo è tiranno. Mi hanno proposto anche di fare la dj. Un evento programmato a breve".
Che consiglio daresti ad una ragazza che vuole entrare in questo mondo?
"Tieni i piedi per terra, tieni gli occhi aperti e stai attenta a dove vai e alle persone che hai vicino".
Fino a che età si può andare avanti?
"Fino a che il corpo te lo permette. Tu mi daresti mai 38 anni?" - (PRIMAPRESS)