A New York la crisi sanitaria fa chiudere l'iconico Astor Place Hairstylist dopo 75 anni
- di Paolo Silvestrelli
- in Mondo
(PRIMAPRESS) - NEW YORK - Nell’East Village, difronte al monumento dei tre rinnoceronti realizzato dagli scultori australiani Gillie e Marc per attirare l’attenzione verso l’estinzione di questi esemplari, sembra consumarsi anche una metafora dell’emergenza sanitaria a New York. Come i rinoceronti in via di sparizione c’è anche l’iconico barber shop che sembra destinato a chiudere definitivamente battenti: è l’Astor Place Hairstylists. La crisi economica generata dalla pandemia appare peggio dei bracconieri e contrabbandieri africani che trafficano in avorio. Lo storico negozio aperto da 75 anni nel cuore dell’East Village chiuderà entro il giorno del Ringraziamento. La crisi economica galoppante non consente alla barberia di andare avanti con i costi troppo alti dell’affitto e delle spese di gestione. La sua chiusura sarà la perdita di un luogo identitario di New York e di un crocevia di culture. Sulle sue poltrone si sono seduti Robert De Niro, Kevin Bacon e il sindaco Bill de Blasio. Michael Saviello, uno dei soci del negozio, appassionato di street art, passava la pausa pranzo chiuso in un ripostiglio a dipingere ritratti pop finché non è finito sul New York Times per la sua personale in una galleria a Chelsea, nel Lower West Side.
I fan di questa barberia hanno iniziato da giorni una campagna di solidarietà anche con raccolta fondi per scongiurare la chiusura ma Paul Vezza, un’altro dei soci dell’esercizio, sembra categorico pur apprezzando gli aiuti. - (PRIMAPRESS)