Napoli: le Fiamme Gialle sequestrano 6 mila mascherine non a norma in provincia
- di RED-CENTRALE
- in Campania
(PRIMAPRESS) - NAPOLI - Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nel corso di distinti interventi, ha sequestrato diverse centinaia di confezioni di gel disinfettante, oltre 6.000 mascherine “protettive” non a norma e tratto in arresto un pusher che percepiva indebitamente il “reddito di cittadinanza”.
In particolare, i finanzieri del Gruppo di Torre Annunziata, all’interno di un deposito di Gragnano (NA) e presso un importatore di Poggiomarino (NA), hanno riscontrato che le mascherine protettive, del tipo FFP2 e FFP3, venivano prodotte senza alcuna autorizzazione sanitaria e con false indicazioni e attestazioni di conformità.
I dispostivi di “protezione” riportavano una marcatura CE falsa e un’attestazione di certificazione da parte di un soggetto non abilitato a qualificarne la conformità agli standard di sicurezza previsti dall’Unione Europea.
Denunciato per frode in commercio e contraffazione il titolare della società che le aveva importate.
Inoltre, le stesse Fiamme Gialle hanno tratto in arresto uno spacciatore che, nonostante le notevoli disponibilità finanziarie, percepiva indebitamente anche il “reddito di cittadinanza”.
L’uomo, un 31enne originario di Scafati (SA), incurante delle misure restrittive per il contenimento del contagio, è stato sorpreso nel centro di Torre Annunziata a bordo della propria auto in possesso di quasi 20 grammi di marijuana, mentre si apprestava ad incontrarsi con dei consumatori.
Le successive perquisizioni presso l’abitazione hanno permesso di scoprire oltre 30.000 euro in contanti, nascosti in alcuni libri di favole per bambini, opportunamente modificati per ricavarne dei doppifondi.
Si tratta di una somma molto significativa per un soggetto che ha dichiarato una totale assenza di redditi, anche per il suo nucleo familiare, che oltretutto da più di 1 anno beneficiava del “reddito di cittadinanza”.
L’indebita percezione del sussidio è stata segnalata agli Enti previdenziali per la sospensione del beneficio. - (PRIMAPRESS)