“La Casa delle Bifore” di Lidia Luberto presentazione al Settembre al Borgo
- di Red Com
- in Cultura
(PRIMAPRESS) - CASERTA - Verrà presentato venerdì 5 settembre, nell’ambito delle manifestazioni collaterali del Settembre al Borgo, nella chiesa dell’Annunziata, alle ore 18, il libro della docente e giornalista Lidia Luberto “La Casa delle Bifore”.
Pubblicato dalla Guida editori, il testo è ambientato a Casertavecchia, ed è centrato su Ursula Pannwitz, donna di grande carisma, che per oltre un trentennio è stata animatrice della vita del Borgo e della cultura del territorio, promotrice di iniziative di valorizzazione dell’antica contrada.
La storia è realizzata sui ricordi della protagonista, dalla sua infanzia e adolescenza trascorse in Germania durante la Seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra, al suo arrivo in Italia, fino alla scoperta di una nuova e inattesa dimensione di vita e alla scelta di abitare a Casertavecchia, il luogo dove ha trovato l’armonia, la serenità e se stessa.
La vicenda della protagonista si intreccia con i ricordi e le riflessioni della stessa testimone-narratrice. Ne deriva un dialogo profondo fra due sensibilità, che ha come sfondo il Borgo medievale con tutto il suo fascino antico, il suo carico di storia, con l’atmosfera che emana da ogni angolo e che ha ammaliato migliaia di visitatori.
Con l’autrice, interverranno la giornalista del Mattino Laura Cesarano e il professore Flavio Quarantotto. L’incontro sarà, inoltre, arricchito dalle letture di Pierina De Cesare, dalle realizzazioni coreografiche a cura della Scuola di Ballo “La Reggia della Danza” diretta da Rosa Varriale e Francesco Imperatore.
In occasione della presentazione del libro di Lidia Luberto, sempre nella chiesa dell’Annunziata, verrà allestita la mostra di Giulio Festa “Chiuso per tramonto”, un reportage fotografico realizzato nella Casa delle Bifore che accompagna e illustra il libro omonimo. L’obiettivo di Festa ferma con poetica angolazione, momenti, spazi, luoghi della casa abitata, per quasi quarant’anni da Ursula Pannwitz. - (PRIMAPRESS)