Arte: la magia del silenzio di Antonio Donghi in mostra a Roma a Palazzo Merulana
- di RÈD-ROM
- in Arte & Mostre
(PRIMAPRESS) - ROMA - Presentata a Palazzo Merulana, alla presenza del sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, la mostra “Antonio Donghi. La magia del silenzio”. Si tratta di un’approfondita retrospettiva, a cura dello studioso Fabio Benzi, che dal 9 febbraio al 26 maggio riporterà all’attenzione di appassionati ed esperti le opere del più grande esponente del Realismo magico del secolo scorso, per ricercarne e cogliere nuove suggestioni. Classe 1897, romano, Donghi fu fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1963, un artista schivo e introverso, che tuttavia divenne noto in tutto il mondo e sul quale moltissimi critici si sono confrontati per definirne l’appartenenza culturale e classificarne lo stile. La sua è una raffigurazione della realtà chiara, gentile ma ambigua, all'apparenza semplice e decifrabile, ma che nasconde un magnetico e magico senso di aspettativa, dando all’osservatore l’impressione di poter ricevere da un momento all’altro una rivelazione che lo coinvolge o una domanda inquietante.
Il progetto espositivo, come raccontato dai curatori, di offrire diverse chiavi di lettura attraverso un percorso che riunisce trentaquattro capolavori. La mostra , prodotta CoopCulture, in collaborazione con la Fondazione Elena e Claudio Cerasi, ha avuto l'appoggio di UniCredit, che ha anche contribuito con sedici importanti prestiti delle opere di Donghi, provenienti dalla straordinaria collezione esposta a Palazzo De Carolis, sede di rappresentanza del gruppo bancario a Roma. Gode inoltre del sostegno della Regione Lazio e del patrocinio gratuito di Roma Capitale. I nuclei più significativi provengono dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dalla Banca d’Italia, dalla UniCredit Art Collection e dalla Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che nel loro insieme rappresentano l’intero percorso dell’artista, toccandone tutti i temi principali: paesaggi, nature morte, ritratti, figure in interni ed esterni, personaggi del circo e dell’avanspettacolo. In particolare, la mostra si pone come approfondimento di uno dei principali nuclei pittorici rappresentati nella Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che possiede ed espone in permanenza proprio a Palazzo Merulana tre fondamentali capolavori donghiani: Le lavandaie (1922-23); Gita in barca (1934); Piccoli saltimbanchi (1938). - (PRIMAPRESS)
Il progetto espositivo, come raccontato dai curatori, di offrire diverse chiavi di lettura attraverso un percorso che riunisce trentaquattro capolavori. La mostra , prodotta CoopCulture, in collaborazione con la Fondazione Elena e Claudio Cerasi, ha avuto l'appoggio di UniCredit, che ha anche contribuito con sedici importanti prestiti delle opere di Donghi, provenienti dalla straordinaria collezione esposta a Palazzo De Carolis, sede di rappresentanza del gruppo bancario a Roma. Gode inoltre del sostegno della Regione Lazio e del patrocinio gratuito di Roma Capitale. I nuclei più significativi provengono dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dalla Banca d’Italia, dalla UniCredit Art Collection e dalla Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che nel loro insieme rappresentano l’intero percorso dell’artista, toccandone tutti i temi principali: paesaggi, nature morte, ritratti, figure in interni ed esterni, personaggi del circo e dell’avanspettacolo. In particolare, la mostra si pone come approfondimento di uno dei principali nuclei pittorici rappresentati nella Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che possiede ed espone in permanenza proprio a Palazzo Merulana tre fondamentali capolavori donghiani: Le lavandaie (1922-23); Gita in barca (1934); Piccoli saltimbanchi (1938). - (PRIMAPRESS)