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Le installazioni dagherrotipi di Carlo Caldara in mostra al Complesso del Vittoriano

(PRIMAPRESS) - ROMA - Installazioni trattati come enormi dagherrotipi su cui l’artista vigevanese Carlo Caldara interviene ricavando frasi brevi che assumono, nel preciso taglio laser delle lastre di alluminio, la stessa forza di una incisione marmorea. Il progetto espositivo, inaugurato nelle sale dell’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano a Roma (fino al 30 luglio), va sotto il titolo di “True Story”, con cui l’artista mostra come sia esile il confine tra la realtà del mondo digitale e quella della vita d’ogni giorno. Parole che dal web prendono la forza di sentenze che assurgono a verità e il gioco di Caldara è di accennare con un lavoro di sovrapposizioni fotografiche delle immagini che rimangono sullo sfondo quasi impercettibili come una realtà che via via perde di consistenza nella narrazione. E poi interviene con epigrammi che lasciano intravedere un pannello specchiato dove il visitatore diventa enigmatico personaggio che entra nell’opera. Seduce la pioggia di lettere metalliche che pendono dall’alto che, grazie alle ombre generate dai tagli di luce, ripropongono sulle pareti bianche frasi da decodificare come in una Settimana Enigmistica.  
Carlo Caldara che è stato apprezzato con la mostra “Lose your mind” allestita in occasione della Biennale d’Architettura di Venezia, sarà tra gli artisti italiani che esporranno al Meseo dell’Orangerie di Parigi a fine 2017 e nel 2018 a Pechino, Shangai e New York. - (PRIMAPRESS)