Mostre: l'informalità dei segni nella personale d'arte di Emanuele Parmegiani a Roma
- di RED-ROM
- in Arte & Mostre
(PRIMAPRESS) - ROMA - A Palazzo Velli in Piazza Sant’Egidio a Trastevere, si apre giovedì 11 novembre (chiude il 23 novembre), la mostra personale di Emanuele Parmegiani, curata da Alberto Dambruoso dal titolo “Dopo tutto”. Un corpus di opere costituito da disegni e dipinti che si muovono in una dimensione di astrattismo figurativo. Nei disegni, quanto nei dipinti, il segno è concepito come significante, ovvero vive nella sua autonomia segnica, mentre nei dipinti esso rappresenta lo scheletro dell’immagine sul quale l’artista poi interviene con il colore.
Tuttavia, sarebbe riduttivo limitare il tratto distintivo di Emanuele Parmegiani al segno perché, come ancora osserva il curatore, la pittura di Parmegiani non è solo una pittura di segno, è anche una pittura di gesto, in cui si percepisce la creazione come urgenza fisica. In questa gestualità ritroviamo richiami a diversi linguaggi artistici, dall’Action Painting alla Pop Art al graffitismo, dall’informale segnico ma anche materico e gestuale alla Bad Painting, che l’artista è stato in grado di interiorizzare spontaneamente, in maniera quasi inconsapevole, per poi restituirli sulla tela in uno stile suo, personale. Quello che emerge dalle opere di Parmegiani è la passione con cui vive l’arte, l’urgenza creativa all’origine dei suoi lavori. Come se il gesto artistico avesse per lui un valore curativo e catartico. Liberatorio. Capace di calmare il suo turbinio interiore attraverso l’espressione sulla tela, a volte anche urlata o disperata, della sua visione del mondo. - (PRIMAPRESS)