Street Art: alla galleria Rosso20Sette di Roma la mostra di 3 artisti-attivisti in ‘ROund Trip in tiME’
- di RED-ROM
- in Arte & Mostre
(PRIMAPRESS) - ROMA - Inaugurata alla galleria d'arte moderna Rosso20sette di Roma la mostra ROund trip in tiME: Laika / Shepard Fairey / Keith Haring, tre emblematici street artist che nella loro produzione hanno rivelato l'impegno sociale e politico coniando il genere Art-Vista (artisti attivisti).
“ROund trip in tiME è un viaggio nella street art che compie un viaggio a ritroso partendo dagli Stati Uniti nel 2023 per arrivare nel 1984 a Roma con un vero e proprio voyage à rebours.
Prima tappa - Laika
"STATES OF INJUSTICE" è il nuovo progetto della street artist Laika che torna a colpire con i suoi blitz, stavolta oltreoceano. Attraverso una serie di poster e installazioni, l'artista getta luce sulle forme di ingiustizia presenti negli Stati Uniti, svelando i molteplici aspetti oscuri, sia passati che presenti, di una nazione che si vanta del titolo di principale democrazia al mondo. Laika realizza una serie di interventi tra la fine di ottobre e la prima metà di novembre 2023, dal Texas alla California fino a raggiungere il confine messicano, per poi varcarlo e realizzare a Tijuana l’opera conclusiva.
Seconda tappa – Shepard Fairey aka Obey
Altro artista attivista è Shepard Fairey, meglio conosciuto come Obey, in mostra da Rosso20Sette Arte Contemporanea con tre delle sue opere più importanti. Nel 2008 Obey partecipa alla campagna elettorale di Barack Obama, trasformando il volto di uno sconosciuto senatore dell’Illinois in icona dell’arte contemporanea: 300.000 poster per invitare a votare Obama con la scritta HOPE che contribuiscono alla sua vittoria e nomina a Presidente degli Stati Uniti.
Terza tappa - Keith Haring
Nel 1984 Keith Haring partecipa alla mostra “Arte di Frontiera - New York Graffiti”, nata dagli studi di Francesca Alinovi, curatrice, storica e critica di arte militante negli Anni Settanta e Ottanta, vittima del “delitto della musa del DAMS” di Bologna nel giugno 1983. Francesca nei primi Anni 80 incontra i giovani artisti che lavorano per le strade di New York, li porta in Italia. Tra loro c’è Keith Haring, che a Roma realizza un grande murales sulla facciata laterale del Palazzo delle Esposizioni e alcuni graffiti sulle pareti di vetro della linea metropolitana nella tratta tra Lepanto e Flaminio.
Il fattore comune delle opere di Laika, Obey e Haring, e di tutti gli street artist che realizzano lavori per la strada in giro per il mondo, è l’effetto sorpresa di una nuova opera nel momento in cui compare sul muro sotto casa. - (PRIMAPRESS)
“ROund trip in tiME è un viaggio nella street art che compie un viaggio a ritroso partendo dagli Stati Uniti nel 2023 per arrivare nel 1984 a Roma con un vero e proprio voyage à rebours.
Prima tappa - Laika
"STATES OF INJUSTICE" è il nuovo progetto della street artist Laika che torna a colpire con i suoi blitz, stavolta oltreoceano. Attraverso una serie di poster e installazioni, l'artista getta luce sulle forme di ingiustizia presenti negli Stati Uniti, svelando i molteplici aspetti oscuri, sia passati che presenti, di una nazione che si vanta del titolo di principale democrazia al mondo. Laika realizza una serie di interventi tra la fine di ottobre e la prima metà di novembre 2023, dal Texas alla California fino a raggiungere il confine messicano, per poi varcarlo e realizzare a Tijuana l’opera conclusiva.
Seconda tappa – Shepard Fairey aka Obey
Altro artista attivista è Shepard Fairey, meglio conosciuto come Obey, in mostra da Rosso20Sette Arte Contemporanea con tre delle sue opere più importanti. Nel 2008 Obey partecipa alla campagna elettorale di Barack Obama, trasformando il volto di uno sconosciuto senatore dell’Illinois in icona dell’arte contemporanea: 300.000 poster per invitare a votare Obama con la scritta HOPE che contribuiscono alla sua vittoria e nomina a Presidente degli Stati Uniti.
Terza tappa - Keith Haring
Nel 1984 Keith Haring partecipa alla mostra “Arte di Frontiera - New York Graffiti”, nata dagli studi di Francesca Alinovi, curatrice, storica e critica di arte militante negli Anni Settanta e Ottanta, vittima del “delitto della musa del DAMS” di Bologna nel giugno 1983. Francesca nei primi Anni 80 incontra i giovani artisti che lavorano per le strade di New York, li porta in Italia. Tra loro c’è Keith Haring, che a Roma realizza un grande murales sulla facciata laterale del Palazzo delle Esposizioni e alcuni graffiti sulle pareti di vetro della linea metropolitana nella tratta tra Lepanto e Flaminio.
Il fattore comune delle opere di Laika, Obey e Haring, e di tutti gli street artist che realizzano lavori per la strada in giro per il mondo, è l’effetto sorpresa di una nuova opera nel momento in cui compare sul muro sotto casa. - (PRIMAPRESS)