Trimarano russo salvato da una nave ucraina. Le regole del salvataggio in mare che non conoscono conflitti
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - CILE - Nelle circostanze di salvataggio in mare non esistono conflitti che possono azzerare un codice di comportamento marinaro prima ancora delle leggi della navigazione. E' quanto accaduto ad una nave con equipaggio ucraino che ha salvato un trimarano russo in difficoltà nel Pacifico meridionale. Il trimarano gonfiabile, chiamato Russian Ocean Way, era partito dal porto di Talcahuano, in Cile, e si dirigeva verso l'Isola di Pasqua, quando è stato colpito da una tempesta violenta che ha causato danni al timone, rendendo l'imbarcazione ingovernabile.
Il sistema di tubi che conferisce rigidità ai tre scafi di gomma si è piegato vicino al timone e il supporto di fissaggio ha iniziato a rompersi a causa dello sforzo. L'imbarcazione si trovava a circa 850 miglia dalla destinazione e a 1000 miglia dalla costa sudamericana.
Dopo aver tentato una riparazione di emergenza con le attrezzature di bordo, che purtroppo è durata solo poco più di un'ora, lo skipper Stanislav Berezkin il 16 marzo scorso ha dovuto chiedere aiuto. Il centro di coordinamento cileno ha allertato la petroliera Sounion, partita dagli Stati Uniti e diretta in Brasile, che ha raggiunto il luogo dell'incidente in circa cinque ore.
La nave, battente bandiera panamense e con equipaggio di marinai ucraini e filippini, si è avvicinata al trimarano creando una remora sottovento per permettere di calare una biscaggina e prendere a bordo i tre russi. L'operazione, durata circa due ore e resa difficile dalle condizioni meteorologiche avverse, fra cui una pioggia battente che limitava molto la visibilità, è stata facilitata dal fatto che il comandante ucraino della Sounion parlava il russo. Lo stesso si è anche offerto di rimorchiare il trimarano lungo la rotta di rientro verso il Cile.
Il trimarano Russian Ocean Way aveva in programma di compiere un giro del mondo, seguendo le rotte dei circumnavigatori russi, ed era sponsorizzato dalla Società Geografica Russa. Era partito da Kronstadt nel 2021 e aveva già percorso tredicimila miglia delle trentaduemila previste.
Lo skipper ha dichiarato di aver evitato di parlare della guerra in corso dopo aver appreso che il comandante della Sounion era stato costretto a fuggire da Mariupol, sua città natale, a seguito dei bombardamenti russi. - (PRIMAPRESS)
Il sistema di tubi che conferisce rigidità ai tre scafi di gomma si è piegato vicino al timone e il supporto di fissaggio ha iniziato a rompersi a causa dello sforzo. L'imbarcazione si trovava a circa 850 miglia dalla destinazione e a 1000 miglia dalla costa sudamericana.
Dopo aver tentato una riparazione di emergenza con le attrezzature di bordo, che purtroppo è durata solo poco più di un'ora, lo skipper Stanislav Berezkin il 16 marzo scorso ha dovuto chiedere aiuto. Il centro di coordinamento cileno ha allertato la petroliera Sounion, partita dagli Stati Uniti e diretta in Brasile, che ha raggiunto il luogo dell'incidente in circa cinque ore.
La nave, battente bandiera panamense e con equipaggio di marinai ucraini e filippini, si è avvicinata al trimarano creando una remora sottovento per permettere di calare una biscaggina e prendere a bordo i tre russi. L'operazione, durata circa due ore e resa difficile dalle condizioni meteorologiche avverse, fra cui una pioggia battente che limitava molto la visibilità, è stata facilitata dal fatto che il comandante ucraino della Sounion parlava il russo. Lo stesso si è anche offerto di rimorchiare il trimarano lungo la rotta di rientro verso il Cile.
Il trimarano Russian Ocean Way aveva in programma di compiere un giro del mondo, seguendo le rotte dei circumnavigatori russi, ed era sponsorizzato dalla Società Geografica Russa. Era partito da Kronstadt nel 2021 e aveva già percorso tredicimila miglia delle trentaduemila previste.
Lo skipper ha dichiarato di aver evitato di parlare della guerra in corso dopo aver appreso che il comandante della Sounion era stato costretto a fuggire da Mariupol, sua città natale, a seguito dei bombardamenti russi. - (PRIMAPRESS)