Agricoltura: la battaglia dei coltivatori indiani contro le nuove leggi varate dal governo
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - INDIA - Da settimane l’India è assediata da proteste di piccoli agricoltori per l’approvazione di tre leggi controverse che sembrano destinate a cambiare il modo in cui gli agricoltori indiani fanno affari. La soluzione non appare facile ed ha generato una situazione di stallo tra categorie, sindacati e governo.
Da novembre scorso, decine di migliaia di agricoltori protestavano chiedendo l'abrogazione delle leggi e si sono accampati per giorni sulle autostrade alla periferia di Delhi.
Il parlamento ha approvato a settembre i tre progetti di legge, poi convertiti in legge dal presidente. I partiti di opposizione hanno accusato il governo di disprezzare la procedura parlamentare approvando frettolosamente i progetti di legge e non ascoltando la loro richiesta di inviare i progetti di legge a una commissione parlamentare per ulteriori deliberazioni.
Ma al di là delle polemiche politiche, i progetti di legge hanno anche diviso le opinioni - mentre il primo ministro Narendra Modi ha definito le riforme un "momento di svolta" per l'agricoltura indiana, i partiti di opposizione le hanno definite "anti-agricoltore" e le hanno paragonate a una "condanna a morte".
Gruppi di agricoltori arrabbiati e preoccupati li considerano ingiusti e sfruttatori. Gli economisti pro-riforma hanno ampiamente accolto con favore la mossa, dicendo che le nuove leggi contribuiranno a migliorare i redditi agricoli, ad attrarre investimenti e tecnologia e ad aumentare la produttività.
Quasi una dozzina di cicli di colloqui tra i 30 sindacati di agricoltori e il governo non hanno prodotto risultati. - (PRIMAPRESS)