Albania e ritorno per i migranti del Piano Rimpatri. In Cassazione lo scontro Governo-Tribunale Roma
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - ROMA - La questione dei migranti spediti in Albania dal Governo Meloni ed ora che dovranno fare ritorno per la mancata convalida del Tribunale di Roma al trattenimento nel Cpr in Albania finirà in Cassazione. Ma lo scontro tra potere giudiziario ed esecutivo appare in tutta la sua evidenza. Le opposizioni lo cavalcano: "l'avevamo detto,non perché siamo veggenti ma perchè leggiamo le leggi". Così aveva commentato ieri la segretaria Pd Schlein e il leader del M5S Conte ha parlato dell'attacco della maggioranza ai giudici di Roma: "Meloni dacci oggi il nostro complotto quotidiano per coprire i disastri e gli imbrogli ai cittadini su banche, sanità e tasse. Oggi gli attacchi sono per i giudici che hanno applicato le norme e che hanno rivelato che quello in Albania è un semplice spot, come avevamo denunciato".
Nella maggioranza le posizioni sono nette nel leggere il provvedimento dei giudici come una interferenza nella politica non solo italiana ma anche quella europea visto il documento finale del paesi leader nel Consiglio UE di ieri. "Rispetto le decisioni del potere giudiziario,ma vorrei venissero rispettate anche le decisioni del potere esecutivo e legislativo". Così si è espresso il vicepremier Tajani,dopo l'azione del Tribunale di Roma. "Andremo avanti. Anche per la presidente von der Leyen l'accordo tra Italia e Albania è un modello da seguire". Ha detto ancora Tajani.
"Ricorreremo fino alla Cassazione". A ribadirlo è il ministro dell' Interno Piantedosi. "Qui si nega il diritto del governo di attivare procedure accelerate: fare in un mese quello che altrimenti avviene in tre anni",dice Piantedosi. "Andremo avanti sui centri in Albania. Dal 2026 quello che stiamo realizzando diventerà diritto europeo". Ha concluso con fermezza il ministro. - (PRIMAPRESS)
Nella maggioranza le posizioni sono nette nel leggere il provvedimento dei giudici come una interferenza nella politica non solo italiana ma anche quella europea visto il documento finale del paesi leader nel Consiglio UE di ieri. "Rispetto le decisioni del potere giudiziario,ma vorrei venissero rispettate anche le decisioni del potere esecutivo e legislativo". Così si è espresso il vicepremier Tajani,dopo l'azione del Tribunale di Roma. "Andremo avanti. Anche per la presidente von der Leyen l'accordo tra Italia e Albania è un modello da seguire". Ha detto ancora Tajani.
"Ricorreremo fino alla Cassazione". A ribadirlo è il ministro dell' Interno Piantedosi. "Qui si nega il diritto del governo di attivare procedure accelerate: fare in un mese quello che altrimenti avviene in tre anni",dice Piantedosi. "Andremo avanti sui centri in Albania. Dal 2026 quello che stiamo realizzando diventerà diritto europeo". Ha concluso con fermezza il ministro. - (PRIMAPRESS)