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Castaldi e Belfiore, intensa performance alla Galleria Borbonica

(PRIMAPRESS) - NAPOLI - Nell’antica Grecia e in tutti i miti di ogni cultura, l’acqua è considerata alla stregua di una divinità. Anche i filosofi vedevano nell’acqua una rinascita, un oblio, la causa di ogni bene e di ogni male.
Platone, Plotino successivamente Jung, Hillman, Steiner – solo per citarne qualcuno – hanno identificato nell’acqua l’elemento base attraverso il quale un anima può subire trasformazioni, quasi come fossero i passaggi di materia dell’elemento stesso: solido (ghiaccio, torpore), liquido (adattamento e risveglio), gassoso (sublimazione e scelta).
Ed è proprio dal centro di una fonte che “Un1>ersi dissociati”, performance estemporanea di Giovanni Castaldi, prende il via.
Una zattera, un anima, le note di un violino, accolgono gli stupiti ospiti nell’affascinante ambiente della cisterna del nuovo percorso della Galleria Borbonica. Un principio di conoscenza, un riavvicinamento alla consapevolezza, una lotta interiore per svegliarsi dal torpore che la società opera sull’individuo. Ed è proprio la volontà di svegliarsi che, nel percorso della performance, viene proposta agli astanti con la rottura del ghiaccio e il cospargere l’ambiente di semi di melograno (la dissociazione, la disgregazione, la separazione da se stessi).
L’artista e performer Castaldi, riesce con semplici gesti a spiegare come la nostra anima, interpretata dalla bellissima e brava Noemi Belfiore, venga manipolata appena torna ad incarnarsi vergine; di come venga obbligata a muovere passi secondo una via prestabilita non dal destino ma da un volere esterno anestetizzante.
Osservando attentamente la performance, i richiami filosofici non sono casuali (il Mito di Er di Platone fra tanti) soprattutto nel momento in cui l’anima e il corpo si liberano in una danza di contrapposizione: luci ed ombre, eternità e mortalità, abbondanza e infertilità, fino all’unione che sfocia nella scelta e nella consapevolezza del proprio daemon, della vocazione e quindi nella conoscenza di se stessi.
L’intensa performance è stata molto apprezzata dal pubblico che non ha risparmiato applausi vigorosi ed insoliti per un genere di proposta meta-teatrale troppo spesso sottovalutata perché pregna di grande cultura e simbologia.
Straordinari gli interpreti Giovanni Castaldi, autore-attore della iniziativa; Noemi Belfiore, splendido volto dell’anima che ha mostrato di avere, oltre alle note doti di attrice, anche una fortissima padronanza della danza e della estemporaneità del movimento corporeo; Michelangelo Nuscowiz, che con le note del suo violino è riuscito ad aprire quei canali sensoriali che spesso si tende a celare.
Alla fine del percorso, una mostra delle opere dell’artista e l’esposizione di uno splendido dipinto di Mjriam Cognigni, hanno completato il viaggio nel sottosuolo napoletano.
Da vedere, godere e consigliare. - (PRIMAPRESS)