LA NONA - dal caos, il corpo - apre la rassegna “La Danza” del Teatro A.Ponchielli di Cremona
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(PRIMAPRESS) - CATANIA - La Compagnia Zappalà Danza aprirà la rassegna “La Danza” del teatro A.Ponchielli di Cremona il prossimo 5 febbraio con lo spettacolo “LA NONA (dal caos, il corpo)” di Roberto Zappalà.
Lo spettacolo, che ha debuttato con grande successo di pubblico e critica lo scorso maggio nella Stagione Lirica del Teatro Massimo Bellini di Catania, ha ricevuto il Premio Danza&Danza 2015 “Produzione Italiana dell’Anno”.
Terzo step del progetto Transiti Humanitatis di Zappalà, il lavoro si sviluppa sulle musiche della Nona Sinfonia di L.V.Beethoven, nella bellissima e poco conosciuta trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt, eseguita dal vivo dai due pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro. In scena inoltre, dodici danzatori della Compagnia - Maud de la Purification, Filippo Domini, Alain El Sakhawi, Sonia Mingo, Gaetano Montecasino, Gioia Maria Morisco Castelli, Marco Mantovani, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi e il controtenore Riccardo Angelo Strano.
A partire dalle musiche di Beethoven, nel terzo step del lungo progetto Transiti Humanitatis, Roberto Zappalà ancora una volta parte dal corpo e dalle sue storie per propone una riflessione sull’uomo e sull’umanità; sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle speranze di solidarietà e fratellanza universale.
L’umanità in transito è un’umanità in movimento e movimento è il contrario di immobilità, di immutabilità, di idee assolute e di assenza di dubbio. Il movimento è laico, come lo spirito di Beethoven e della sua musica e la laicità del pensiero e dei comportamenti è alla base della creazione.
L’umanità che danza nello spettacolo si sviluppa da un processo di accumulazione, da un caos primordiale (come dice il compositore Sciarrino a proposito del primo movimento della sinfonia), da una pluralità di intrecci e microstorie conflittuali e negative che sfociano, nella seconda parte, nella pacificazione dell’adagio e nella gioia finale del quarto movimento.
Accostarsi alla Nona di Beethoven, anche in questa versione da camera, significa accostarsi alla Musica per eccellenza. E poiché la musica non può fare a meno del silenzio, il silenzio è anche il primo e ineludibile passo dell’ascolto, quindi del riconoscimento dell’altro e il riconoscimento reciproco dell’altro è la via per la pacificazione sperata da Beethoven.
Ai tempi del compositore, con mondo e umanità, si intendeva qualcosa di meno unificante di oggi. Anche se la musica della Nona è universale, “questo bacio vada al mondo intero” dice un verso dell’inno di Schiller, il mondo era, più o meno, l’Europa post congresso di Vienna che veniva fuori dalle distruzioni delle guerre napoleoniche. Oggi il mondo è globalizzato e se esiste una divisione planetaria è, brutalmente, con il mondo arabo/mussulmano. La pacificazione universale alla quale aspirava Beethoven, se fosse vivo oggi, andrebbe in questa direzione.
Forse, mai come oggi, dal dopoguerra, c’è la necessità che “questo bacio vada al mondo intero”.
[Foto di Serena Nicoletti]
Ven.5 febbraio ore 20.30
Teatro A.Ponchielli di Cremona, “La Danza”
Compagnia Zappalà Danza
LA NONA (dal caos, il corpo)
Premio Danza&Danza 2015 “Produzione Italiana dell’Anno”
3° step del progetto Transiti Humanitatis
un progetto di Nello Calabrò e Roberto Zappalà
musiche
Ludwig Van Beethoven, Sinfonia n°9 op.125,
nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt
coreografie e regia Roberto Zappalà
pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro
controtenore Riccardo Angelo Strano
interpretazione e collaborazione alla costruzione
i danzatori della Compagnia Zappalà Danza:
Maud de la Purification, Filippo Domini, Alain El Sakhawi, Sonia Mingo,
Gaetano Montecasino, Gioia Maria Morisco Castelli, Marco Mantovani, Adriano Popolo Rubbio,
Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi
Testi a cura di Nello Calabrò
Scene, luci e costumi Roberto Zappalà
Assistente scene e costumi e realizzazione Debora Privitera
Assistente alle coreografie Ilenia Romano
Coordinamento tecnico Sammy Torrisi
Produzione e management Maria Inguscio
Assistente di produzione Salvo Noto
il progetto Transiti Humanitatis è una produzione:
Compagnia Zappalà Danza / Scenario Pubblico international choreographic centre Sicily
in collaborazione con:
ImPulsTanz – Vienna International Dance Festival (Vienna)
Teatro Comunale di Ferrara
Teatro Garibaldi / Unione dei Teatri d’Europa (Palermo)
Teatro Massimo Bellini (Catania)
con il sostegno di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Siciliana Ass.to del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo
- (PRIMAPRESS)
Lo spettacolo, che ha debuttato con grande successo di pubblico e critica lo scorso maggio nella Stagione Lirica del Teatro Massimo Bellini di Catania, ha ricevuto il Premio Danza&Danza 2015 “Produzione Italiana dell’Anno”.
Terzo step del progetto Transiti Humanitatis di Zappalà, il lavoro si sviluppa sulle musiche della Nona Sinfonia di L.V.Beethoven, nella bellissima e poco conosciuta trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt, eseguita dal vivo dai due pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro. In scena inoltre, dodici danzatori della Compagnia - Maud de la Purification, Filippo Domini, Alain El Sakhawi, Sonia Mingo, Gaetano Montecasino, Gioia Maria Morisco Castelli, Marco Mantovani, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi e il controtenore Riccardo Angelo Strano.
A partire dalle musiche di Beethoven, nel terzo step del lungo progetto Transiti Humanitatis, Roberto Zappalà ancora una volta parte dal corpo e dalle sue storie per propone una riflessione sull’uomo e sull’umanità; sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle speranze di solidarietà e fratellanza universale.
L’umanità in transito è un’umanità in movimento e movimento è il contrario di immobilità, di immutabilità, di idee assolute e di assenza di dubbio. Il movimento è laico, come lo spirito di Beethoven e della sua musica e la laicità del pensiero e dei comportamenti è alla base della creazione.
L’umanità che danza nello spettacolo si sviluppa da un processo di accumulazione, da un caos primordiale (come dice il compositore Sciarrino a proposito del primo movimento della sinfonia), da una pluralità di intrecci e microstorie conflittuali e negative che sfociano, nella seconda parte, nella pacificazione dell’adagio e nella gioia finale del quarto movimento.
Accostarsi alla Nona di Beethoven, anche in questa versione da camera, significa accostarsi alla Musica per eccellenza. E poiché la musica non può fare a meno del silenzio, il silenzio è anche il primo e ineludibile passo dell’ascolto, quindi del riconoscimento dell’altro e il riconoscimento reciproco dell’altro è la via per la pacificazione sperata da Beethoven.
Ai tempi del compositore, con mondo e umanità, si intendeva qualcosa di meno unificante di oggi. Anche se la musica della Nona è universale, “questo bacio vada al mondo intero” dice un verso dell’inno di Schiller, il mondo era, più o meno, l’Europa post congresso di Vienna che veniva fuori dalle distruzioni delle guerre napoleoniche. Oggi il mondo è globalizzato e se esiste una divisione planetaria è, brutalmente, con il mondo arabo/mussulmano. La pacificazione universale alla quale aspirava Beethoven, se fosse vivo oggi, andrebbe in questa direzione.
Forse, mai come oggi, dal dopoguerra, c’è la necessità che “questo bacio vada al mondo intero”.
[Foto di Serena Nicoletti]
Ven.5 febbraio ore 20.30
Teatro A.Ponchielli di Cremona, “La Danza”
Compagnia Zappalà Danza
LA NONA (dal caos, il corpo)
Premio Danza&Danza 2015 “Produzione Italiana dell’Anno”
3° step del progetto Transiti Humanitatis
un progetto di Nello Calabrò e Roberto Zappalà
musiche
Ludwig Van Beethoven, Sinfonia n°9 op.125,
nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt
coreografie e regia Roberto Zappalà
pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro
controtenore Riccardo Angelo Strano
interpretazione e collaborazione alla costruzione
i danzatori della Compagnia Zappalà Danza:
Maud de la Purification, Filippo Domini, Alain El Sakhawi, Sonia Mingo,
Gaetano Montecasino, Gioia Maria Morisco Castelli, Marco Mantovani, Adriano Popolo Rubbio,
Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi
Testi a cura di Nello Calabrò
Scene, luci e costumi Roberto Zappalà
Assistente scene e costumi e realizzazione Debora Privitera
Assistente alle coreografie Ilenia Romano
Coordinamento tecnico Sammy Torrisi
Produzione e management Maria Inguscio
Assistente di produzione Salvo Noto
il progetto Transiti Humanitatis è una produzione:
Compagnia Zappalà Danza / Scenario Pubblico international choreographic centre Sicily
in collaborazione con:
ImPulsTanz – Vienna International Dance Festival (Vienna)
Teatro Comunale di Ferrara
Teatro Garibaldi / Unione dei Teatri d’Europa (Palermo)
Teatro Massimo Bellini (Catania)
con il sostegno di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Siciliana Ass.to del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo
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