Novartis lancia in Italia secukinumab (Cosentyx®), primo inibitore dell’interleuchina-17A (IL-17A) per la cura dei pazienti con spondilite anchilosante e artrite psoriasica
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(PRIMAPRESS) - Dolore sordo, che viene percepito in profondità. Questo il sintomo principale dell’artrite psoriasica (AP) e della spondilite anchilosante (SA), due patologie infiammatorie croniche che, se non trattate in modo efficace, possono provocare un danno osseo irreversibile alle articolazioni e/o alla colonna vertebrale. Si tratta di condizioni patologiche fortemente invalidanti, spesso associate a depressione e ansia, per le quali Novartis ha annunciato oggi l’approvazione in Italia del secukinumab, il primo inibitore dell’interleuchina-17A (IL-17A) per il trattamento della spondilite anchilosante (SA) attiva e della artrite psoriasica (AP) attiva.
La multinazionale svizzera ha dunque comunicato di aver intrapreso la commercializzazione nel nostro Paese del primo anticorpo monoclonale a supporto di quanti sono chiamati a convivere con queste patologie invalidanti.
Con oltre 2 milioni di pazienti in Europa, l’artrite psoriasica (AP) è una malattia infiammatoria cronica delle articolazioni associata a psoriasi cutanea o a familiarità per psoriasi. Colpisce entrambi i sessi, principalmente tra i 40 e i 50 anni1,2. Le cause non sono ancora note, ma è stata osservata una particolare predisposizione familiare: oltre il 40% delle persone con artrite psoriasica ha una storia familiare di psoriasi o di artrite psoriasica. I sintomi della AP includono dolore e rigidità articolare, psoriasi cutanea e ungueale, tumefazione delle dita delle mani e dei piedi. Inoltre, fino al 40% dei pazienti può presentare erosioni articolari e deformità permanente. Come conseguenza, il 63% delle persone affette da AP non è fisicamente attivo e il 47% vede compromessa la propria capacità di lavorare3. Il deficit che accompagna la produttività e la funzionalità è assimilabile a quello dei pazienti colpiti da cancro, diabete e malattie cardiache4,5.
A differenza dell’artrite psoriasica (AP), la spondilite anchilosante (SA) colpisce maggiormente i soggetti giovani di sesso maschile e di età superiore ai 25 anni6,7. Si tratta di una patologia dolorosa e spesso progressivamente invalidante, causata da un’infiammazione della colonna vertebrale che può determinare danni irreversibili. Fino al 70% dei pazienti che soffrono della forma severa di SA sviluppa, nel corso di 10-15 anni, fusione dei corpi vertebrali con relativa significativa riduzione della mobilità della colonna8. Anche per la SA la familiarità è un fattore di rischio.
Depressione, ansia e isolamento sono conseguenze, spesso inevitabili, per chi soffre di entrambe le patologie 1,5,9.
Da oggi i pazienti hanno a disposizione una terapia innovativa in grado di contrastare la progressione e limitare i sintomi di artrite psoriasica e spondilite anchilosante.
A consentire il debutto del secukinumab nel mercato italiano sono la sua rapidità nel miglioramento dei sintomi già a partire dalla settimana 1-310,11; l’efficacia prolungata nel controllo dei segni e sintomi nell’80% nei pazienti anti-TNF-naïve a 1 anno12,13; l’arresto della progressione del danno strutturale nell’80% dei pazienti a due anni14,15; un profilo di sicurezza favorevole: bassa riattivazione TB, ISRs (injection site reactions) rischio di infezioni e immunogenicità 10,16,17,18.
Le evidenze cliniche che supportano queste indicazioni sono basate sui risultati di quattro studi di fase III controllati vs placebo, condotti su 1.500 pazienti adulti affetti da SA o AP naïve al trattamento biologico o intolleranti ai farmaci anti TNF19.
“In Italia oltre 600.000 persone hanno ricevuto una diagnosi di artrite psoriasica o spondilite anchilosante. Per entrambe le patologie - ha dichiarato Gianfranco Ferraccioli, Direttore Area Reumatologia, Allergologia e Dermatologia Policlinico A. Gemelli, Roma – persiste un bisogno insoddisfatto di nuovi farmaci. Molti pazienti, infatti, non rispondono adeguatamente o non tollerano le terapie loro prescritte ed in particolare fino al 40% non trae sufficiente giovamento dalla terapia con farmaci inibitori del TNF a (anti-TNF). Da oggi in poi questi pazienti potranno iniziare a beneficiare di un farmaco di nuova generazione in grado di apportare un reale miglioramento alla loro qualità di vita. Il secukinumab presenta infatti un meccanismo d’azione innovativo e selettivo in grado di inibire il processo infiammatorio di queste due patologie”.
“Per i pazienti affetti da artrite psoriasica – ha aggiunto Mara Maccarone, Presidente Associazione per la Difesa degli Psoriasici (A.DI.PSO) - il percorso non è mai semplice, e questo fin dalla diagnosi. Oggi possiamo contare su un farmaco rimborsabile che il medico specialista può prescrivere dopo avere effettuato un’accurata diagnosi. La A.DI.PSO. si batte da anni affinché i Pazienti affetti da Artrite Psoriasica, malattia cronica e fortemente invalidante, possano avere accesso alle cure e non ci siano più pazienti di serie A e pazienti di serie B”.
“Occasioni come queste – ha proseguito Antonella Celano, Presidente Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (APMAR) – sono fondamentali per tenere alta l’attenzione delle Istituzioni su patologie poco conosciute e spesso sottovalutate, ma fortemente invalidanti, come la spondilite anchilosante e l’artrite psoriasica. Diagnosi precoce, aderenza ed empowerment sono i messaggi chiave che occorre ribadire in validi appuntamenti di confronto come quello odierno. Un paziente correttamente informato sulla propria patologia e sui trattamenti disponibili è, infatti, un paziente più attento, che fa un uso corretto del trattamento e che conduce uno stile di vita adeguato. Questo, ovviamente, si traduce in un maggiore outcome terapeutico”.
“Dopo il lancio in Italia del secukinumab per il trattamento della psoriasi - ha concluso Gaia Panina, Head of Immunology & Dermatology Disease Areas Novartis – siamo orgogliosi di annunciare una nuova opportunità terapeutica che esso offre nel trattamento di specifiche patologie reumatiche quali spondilite anchilosante e artrite psoriasica. L’approvazione del secukinumab, infatti, rappresenta un importante punto di svolta per i pazienti chiamati ad affrontare le difficoltà che queste patologie impongono. Riteniamo che questo prodotto, per le sue caratteristiche di adattabilità all’utilizzo e di efficacia, avrà un ruolo di primo piano in Italia e non solo”. - (PRIMAPRESS)
La multinazionale svizzera ha dunque comunicato di aver intrapreso la commercializzazione nel nostro Paese del primo anticorpo monoclonale a supporto di quanti sono chiamati a convivere con queste patologie invalidanti.
Con oltre 2 milioni di pazienti in Europa, l’artrite psoriasica (AP) è una malattia infiammatoria cronica delle articolazioni associata a psoriasi cutanea o a familiarità per psoriasi. Colpisce entrambi i sessi, principalmente tra i 40 e i 50 anni1,2. Le cause non sono ancora note, ma è stata osservata una particolare predisposizione familiare: oltre il 40% delle persone con artrite psoriasica ha una storia familiare di psoriasi o di artrite psoriasica. I sintomi della AP includono dolore e rigidità articolare, psoriasi cutanea e ungueale, tumefazione delle dita delle mani e dei piedi. Inoltre, fino al 40% dei pazienti può presentare erosioni articolari e deformità permanente. Come conseguenza, il 63% delle persone affette da AP non è fisicamente attivo e il 47% vede compromessa la propria capacità di lavorare3. Il deficit che accompagna la produttività e la funzionalità è assimilabile a quello dei pazienti colpiti da cancro, diabete e malattie cardiache4,5.
A differenza dell’artrite psoriasica (AP), la spondilite anchilosante (SA) colpisce maggiormente i soggetti giovani di sesso maschile e di età superiore ai 25 anni6,7. Si tratta di una patologia dolorosa e spesso progressivamente invalidante, causata da un’infiammazione della colonna vertebrale che può determinare danni irreversibili. Fino al 70% dei pazienti che soffrono della forma severa di SA sviluppa, nel corso di 10-15 anni, fusione dei corpi vertebrali con relativa significativa riduzione della mobilità della colonna8. Anche per la SA la familiarità è un fattore di rischio.
Depressione, ansia e isolamento sono conseguenze, spesso inevitabili, per chi soffre di entrambe le patologie 1,5,9.
Da oggi i pazienti hanno a disposizione una terapia innovativa in grado di contrastare la progressione e limitare i sintomi di artrite psoriasica e spondilite anchilosante.
A consentire il debutto del secukinumab nel mercato italiano sono la sua rapidità nel miglioramento dei sintomi già a partire dalla settimana 1-310,11; l’efficacia prolungata nel controllo dei segni e sintomi nell’80% nei pazienti anti-TNF-naïve a 1 anno12,13; l’arresto della progressione del danno strutturale nell’80% dei pazienti a due anni14,15; un profilo di sicurezza favorevole: bassa riattivazione TB, ISRs (injection site reactions) rischio di infezioni e immunogenicità 10,16,17,18.
Le evidenze cliniche che supportano queste indicazioni sono basate sui risultati di quattro studi di fase III controllati vs placebo, condotti su 1.500 pazienti adulti affetti da SA o AP naïve al trattamento biologico o intolleranti ai farmaci anti TNF19.
“In Italia oltre 600.000 persone hanno ricevuto una diagnosi di artrite psoriasica o spondilite anchilosante. Per entrambe le patologie - ha dichiarato Gianfranco Ferraccioli, Direttore Area Reumatologia, Allergologia e Dermatologia Policlinico A. Gemelli, Roma – persiste un bisogno insoddisfatto di nuovi farmaci. Molti pazienti, infatti, non rispondono adeguatamente o non tollerano le terapie loro prescritte ed in particolare fino al 40% non trae sufficiente giovamento dalla terapia con farmaci inibitori del TNF a (anti-TNF). Da oggi in poi questi pazienti potranno iniziare a beneficiare di un farmaco di nuova generazione in grado di apportare un reale miglioramento alla loro qualità di vita. Il secukinumab presenta infatti un meccanismo d’azione innovativo e selettivo in grado di inibire il processo infiammatorio di queste due patologie”.
“Per i pazienti affetti da artrite psoriasica – ha aggiunto Mara Maccarone, Presidente Associazione per la Difesa degli Psoriasici (A.DI.PSO) - il percorso non è mai semplice, e questo fin dalla diagnosi. Oggi possiamo contare su un farmaco rimborsabile che il medico specialista può prescrivere dopo avere effettuato un’accurata diagnosi. La A.DI.PSO. si batte da anni affinché i Pazienti affetti da Artrite Psoriasica, malattia cronica e fortemente invalidante, possano avere accesso alle cure e non ci siano più pazienti di serie A e pazienti di serie B”.
“Occasioni come queste – ha proseguito Antonella Celano, Presidente Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (APMAR) – sono fondamentali per tenere alta l’attenzione delle Istituzioni su patologie poco conosciute e spesso sottovalutate, ma fortemente invalidanti, come la spondilite anchilosante e l’artrite psoriasica. Diagnosi precoce, aderenza ed empowerment sono i messaggi chiave che occorre ribadire in validi appuntamenti di confronto come quello odierno. Un paziente correttamente informato sulla propria patologia e sui trattamenti disponibili è, infatti, un paziente più attento, che fa un uso corretto del trattamento e che conduce uno stile di vita adeguato. Questo, ovviamente, si traduce in un maggiore outcome terapeutico”.
“Dopo il lancio in Italia del secukinumab per il trattamento della psoriasi - ha concluso Gaia Panina, Head of Immunology & Dermatology Disease Areas Novartis – siamo orgogliosi di annunciare una nuova opportunità terapeutica che esso offre nel trattamento di specifiche patologie reumatiche quali spondilite anchilosante e artrite psoriasica. L’approvazione del secukinumab, infatti, rappresenta un importante punto di svolta per i pazienti chiamati ad affrontare le difficoltà che queste patologie impongono. Riteniamo che questo prodotto, per le sue caratteristiche di adattabilità all’utilizzo e di efficacia, avrà un ruolo di primo piano in Italia e non solo”. - (PRIMAPRESS)