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Un sms al 45501 per dare speranza di cura ai bambini in Uganda

(PRIMAPRESS) - Fino al 7 maggio 2016

Campagna a favore del Lacor Hospital sviluppato da Piero e Lucille Corti.

250 mila pazienti curati ogni anno, di cui l’80% sono donne e bambini.


MILANO - In Uganda quasi il 70% della popolazione vive in povertà e il tasso di mortalità infantile è altissimo: 90 bambini su 1.000 nati non arrivano ai 5 anni d’età a causa di malaria, polmonite, diarrea, malnutrizione.

Speranza di guarigione per migliaia di ugandesi è il St. Mary’s Hospital Lacor nel Nord Uganda, uno dei maggiori ospedali senza scopo di lucro dell’Africa Equatoriale. Grazie a 600 dipendenti ugandesi sono curate ogni anno 250mila persone, di cui l’80% sono donne e bambini, i più colpiti dalla povertà e dalle durissime condizioni di vita. Le tariffe non superano il 25% del costo delle cura, e chi non è in grado di pagare è curato gratuitamente.

Per continuare a garantire cure e assistenza medica anche ai più bisognosi l’ospedale necessita di sostegno. Per contribuire, fino al 7 maggio 2016, è possibile partecipare alla campagna di raccolta fondi con SMS solidale al 45501 promossa dalla Fondazione Corti, nata per volontà dei medici Piero e Lucille Corti.

La storia del St. Mary’s Hospital Lacor è anche la storia dei coniugi Piero Corti, pediatra brianzolo, e Lucille Teasdale, chirurgo pediatrico canadese, che in 50 anni di lavoro hanno diretto e sviluppato la struttura, trasformandola da piccolo ospedale al grandissimo presidio che è oggi.

Piero e Lucille giungono al St. Mary’s nel 1961 per un impegno di tutta la vita per offrire le “migliori cure possibili al maggior numero di persone e al minor costo”. Hanno curato, formato medici e infermieri ugandesi per rendere l’ospedale sempre più efficiente e autonomo grazie al personale locale.

Oggi il ruolo dell’ospedale va oltre le cure mediche: è un motore determinante per lo sviluppo sociale ed economico locale ed è il maggiore polo di formazione di professionisti sanitari nella regione. Ogni anno oltre 450 studenti frequentano le sue scuole per infermiere, ostetriche, tecnici di laboratorio e anestesia, assistenti di sala operatoria. È sede di tirocinio per medici neolaureati dalle facoltà di medicina statali del paese ed è polo universitario della Facoltà di Medicina di Gulu. Per sopravvivere ai decenni di isolamento l’ospedale ha dovuto allestire officine per costruzioni, riparazioni e manutenzione che permettono a muratori, carpentieri, elettricisti e meccanici di apprendere un mestiere.

Nei suoi 56 anni di storia l’ospedale ha affrontato innumerevoli emergenze, come l’epidemia di ebola che lo ha colpito nel 2000, ed è stato studiato come modello di successo in un contesto tra i più difficili caratterizzato da guerre, epidemia e povertà estrema.

Numero solidale 45501                 Periodo: 24 aprile - 7 maggio 2016

Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce. Sarà di 2 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone e TWT e di 2 e 5 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45501 da rete fissa TIM e Fastweb.



 

La Fondazione Piero e Lucille Corti

Nasce nel 1993 a Milano per volontà dei coniugi Piero e Lucille Corti, medici che dedicarono tutta la vita a sviluppare il Lacor Hospital in termini di strutture, capacità e competenze locali, mirando a offrire le migliori cure possibili, al maggior numero di persone e al minor costo.

La Fondazione Corti è oggi il maggiore sostenitore del Lacor Hospital: a guidare le attività è la figlia di Piero e Lucille, Dominique. Attraverso la ricerca costante di fondi, beni e competenze, la Fondazione continua a realizzare l’obiettivo a cui i genitori hanno dedicato l’intera vita: dare alla popolazione locale un ospedale accessibile a tutti e la possibilità di costruire il proprio domani.

Lacor Hospital: cure accessibili a tutti

Fondato dai missionari comboniani nel 1959 a Lacor (Gulu, Uganda), è il maggiore ospedale privato non a scopo di lucro del Paese, il secondo dopo quello universitario di Kampala. Ha la missione di offrire cure accessibili a tutti, specialmente ai più bisognosi (donne, bambini, indigenti, persone affette da malattie croniche), combattendo malattie e povertà. Con 554 letti, 3 centri sanitari periferici, 600 dipendenti ugandesi inclusa la Direzione, cura 250 mila pazienti l’anno tra ricoveri e visite ambulatoriali.



Dal 1988 a oggi l’ospedale ha curato oltre 5,8 milioni di persone. Oggi l’80% sono donne - (PRIMAPRESS)