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Week end fuori porta: Babbel ti accompagna in un viaggio alla scoperta di Venezia tra vocaboli e magiche leggende

(PRIMAPRESS) - Con l’arrivo della primavera aumenta la voglia di concedersi un week end fuori porta, soprattutto se ci si avvicina alla Pasqua o al ponte del 25 aprile. E’ tempo di organizzare qualche giorno in famiglia, in coppia o con gli amici per staccare la spina e ricaricare le batterie. Un suggerimento potrebbe essere un classico intramontabile, Venezia, per lasciarsi incantare dall’incanto della Laguna. Una città affascinante che merita di essere visita e scoperta non solo attraverso i suoi luoghi più noti. Così per partire preparati, Babbel, la app per parlare le lingue da subito, ha raccolto alcune curiosità grazie a 5 parole veneziane e alcune magiche leggende.
Marionetta
L’origine della marionetta è molto lontana nel tempo e risale addirittura a un evento accaduto a Venezia nell’anno 944. All’epoca i matrimoni cittadini venivano celebrati tutti nello stesso giorno e un "corteo acqueo" portava le promesse spose al cospetto dei rispettivi mariti, che attendevano alla chiesa di San Pietro in Castello. Nel 944 alcuni pirati triestini rapirono le ragazze, ma vennero quasi immediatamente catturati dai valorosi veneziani, che riuscirono a riportare a casa le fanciulle senza che venisse loro fatto alcun male. Per ringraziare la Vergine della Serenissima per il fortunato esito del rapimento, si decise di imporre ad alcune influenti famiglie nobili della città di provvedere alla dote di 12 ragazze povere che, da quel momento, diventarono "le Marie" e che, ogni anno, sfilavano per la città in ricordo della vittoriosa spedizione veneziana contro i triestini. Ben presto, tuttavia, la scelta delle Marie diventò ardua (tutte le ragazze veneziane volevano godere di un simile privilegio!). Perciò per mantenere la tradizione senza scontentare nessuno, nel 1272 la Serenissima decise di sostituire le dodici ragazze con figure di legno piuttosto grandi che vennero presto ribattezzate "Marione" per la loro dimensione. I commercianti cittadini, poi, decisero di riprodurre in forma ridotta le "Marione" per metterle in vendita come… "marionette".
Ballottaggio
La parola "ballottaggio" deriva dalla procedura complicatissima che veniva messa in atto per eleggere il Doge e per assicurarsi che la votazione fosse completamente imparziale e trasparente. Il fulcro di tutta l’operazione era costituito da alcune palline d’oro e d’argento (le "ballotte") che venivano inserite in un’urna ed estratte dai senatori in diversi momenti. Tale procedura serviva a garantire, ad esempio, che non ci fossero due membri della stessa famiglia nel corso della medesima votazione. Il termine viene utilizzato anche negli Stati Uniti ("ballot") e in Francia ("ballottage") per un motivo molto semplice: quando, nel 1700, queste giovani democrazie si trovarono a dover scegliere un sistema elettorale, scelsero come esempio l’unica democrazia (quella veneziana) presente al tempo.
Imbroglio
Fatta la legge, trovato l’inganno! Per poter truccare il sistema (presumibilmente) sicuro delle ballotte d’oro e d’argento, i membri del Consiglio si incontravano per tramare intrighi e promesse elettorali nel "Brolio", un giardino alberato che si trovava nei pressi del Palazzo Ducale dove, appunto, avveniva la votazione. L’"imbroglio" è dunque un’italianizzazione del nome di questo luogo.
Pantaloni
Il tipico travestimento carnevalesco veneziano, spesso associato ai servitori Arlecchino e Colombina, è proprio quello dell’avaro commerciante Pantalone. Il termine "pantaloni" riferito ai calzoni lunghi che si indossano tutti i giorni, dunque, deriva proprio dagli abiti di questo personaggio tipico. Pare che, infatti, quelle braghe fossero così diffuse tra i popolani veneziani che anche in Francia i cittadini della Serenissima venissero chiamati con il nomignolo di "pantaloni".
Gazzetta
Quando, ogni giorno, ci si reca in edicola per comprare il quotidiano, forse si ignora che, in un certo qual modo, si sta perpetuando un’antica tradizione veneziana che risale al 1500. Per aggiornare la popolazione sull’andamento della crisi con l’impero turco, infatti, la Repubblica Serenissima pubblicava dei giornali di poche pagine che poi erano venduti al pubblico al prezzo di due soldi. E indovinate? Il nome della moneta da due soldi di Venezia era "gaxeta", italianizzato nel corso degli anni in "gazzetta" e diventato presto sinonimo di una pubblicazione periodica con notizie utili agli abitanti di un determinato territorio.
Maggiori informazioni a riguardo sono disponibili anche al seguente link: https://it.babbel.com/it/magazine/5-parole-veneziane-internazionali   Non resta che pianificare il weekend e organizzarsi per raggiungere questa meravigliosa città. Il treno è senz’altro il mezzo di trasporto più comodo e a tal proposito Trainline (disponibile sia con App che su desktop) permette di confrontare in un solo colpo d’occhio le soluzioni Trenitalia e Italo e facilita la ricerca dei biglietti al miglior prezzo disponibile attraverso un servizio semplice e intuitivo, un valido aiuto soprattutto durante i ponti e le festività. - (PRIMAPRESS)