ArcelorMittal: Patuanelli (Mise) convoca un tavolo per il 9 giugno ma non c'è l'azienda
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - TARANTO - La miccia innescata da ArcelorMittal con il licenziamento di 3.300 dipendenti dell’azienda dell’acciaio, segna l’ennesima frattura tra il management franco-indiano ed il governo. Il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli ha convocato per martedì 9 giugno, un incontro in videoconferenza con i sindacati metalmeccanici e confederali in cui, molto probabilmente non ci sarà l’azienda. Lo stesso ministro in un’intervista aveva dichiarato: “Questo piano non rispetta l’accordo del 4 marzo”. Le motivazioni dei vertici di ArcelorMittal sono quella per fare melina: dal problema del mercato dell’acciaio allo scudo penale ma la sensazione è che si sia incappati in una storia, anche se con identità diverse, come quelle dell’Alitalia. E come per la compagnia di bandiera la soluzione ventilata dal governo sarà, probabilmente, di un ingresso pubblico con un piano nazionale per l’acciaio.
Patuanelli spiega che “coniugare ambiente e lavoro a Taranto è il programma di governo, che questo esecutivo vuole attuare. Riteniamo sia compatibile e pensabile un impianto moderno, nuovo, all’avanguardia, che diventi fiore all’occhiello d’Europa per la produzione dell’acciaio a ciclo integrato. Noi ci crediamo, ma vogliamo capire se anche la controparte ci crede”. Inoltre, aggiunge il ministro, “l’acciaio in Italia non è solo Taranto: il governo sta pensando a come accompagnare la filiera in questo momento di difficoltà. Pensiamo a Taranto, a Terni, Piombino, Genova.
All’incontro del 9 parteciperà anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri ma le opposizioni sottolineano che il solo confronto con i sindacati non servirà a raggiungere l’obiettivo di scongiurare i licenziamenti previsti ma anche a disegnare un piano per rendere la produzione di acciaio in Italia un player europeo credibile. - (PRIMAPRESS)
Patuanelli spiega che “coniugare ambiente e lavoro a Taranto è il programma di governo, che questo esecutivo vuole attuare. Riteniamo sia compatibile e pensabile un impianto moderno, nuovo, all’avanguardia, che diventi fiore all’occhiello d’Europa per la produzione dell’acciaio a ciclo integrato. Noi ci crediamo, ma vogliamo capire se anche la controparte ci crede”. Inoltre, aggiunge il ministro, “l’acciaio in Italia non è solo Taranto: il governo sta pensando a come accompagnare la filiera in questo momento di difficoltà. Pensiamo a Taranto, a Terni, Piombino, Genova.
All’incontro del 9 parteciperà anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri ma le opposizioni sottolineano che il solo confronto con i sindacati non servirà a raggiungere l’obiettivo di scongiurare i licenziamenti previsti ma anche a disegnare un piano per rendere la produzione di acciaio in Italia un player europeo credibile. - (PRIMAPRESS)