Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV

Giornata internazionale della donna: l’8 marzo oltre le mimose verso la parità di genere

Giornata internazionale della donna: l’8 marzo oltre le mimose verso la parità di genere
(PRIMAPRESS) - ROMA - La Giornata internazionale della donna che si celebra oggi 8 marzo, intende ricordare i progressi in ambito economico, politico e culturale raggiunti dalle donne in tutto il mondo. Questo riconoscimento, nella sua istituzione, si basa su un principio universale che prescinde da divisioni, siano esse etniche, linguistiche, culturali, economiche o politiche. 
Le Nazioni Unite, la cui Carta rappresenta il primo statuto internazionale che nel 1945 ha affermato il principio di uguaglianza tra i generi, hanno designato (a partire dal 1975) l’8 marzo come giornata internazionale della donna.
Nonostante queste dichiarazioni il percorso per raggiungere una vera parità di genere c’è ancora tanto cammino da fare sopratutto anche nella parità di trattamento economico e nell’uguaglianza di pari riconoscimento  nei processi di crescita lavorativi nei ruoli apicali e del management.    Il Codice delle Pari Opportunità”, modificato con legge 162/2021, ha stabilito l'obbligo per i datori di lavoro di garantire la parità di genere nel trattamento tra uomini e donne in materia di accesso al lavoro, formazione, promozione, retribuzione e condizioni di lavoro ma oltre che per “legge” è necessario un cambio di passo non tanto nell’obbligatorietà delle così dette “quote rosa” ma basate sul riconoscimento effettivo in presenza di merito. Al di là di questa ricerca per eliminare le disparità di genere di carattere economico e formativo, c’è un processo di trasformazione sociale in atto per rimuovere il maschilismo ancora radicato in culture patriarcali ed anche religiose.
Ieri il Consiglio dei ministri ha varato un disegno di legge estremamente significativo, che introduce nel nostro ordinamento il delitto di femminicidio come reato autonomo, sanzionandolo con l’ergastolo, e prevede aggravanti e aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn.  - (PRIMAPRESS)