La Spagna di Sanchez blocca il rincaro delle bollette elettriche. In Italia l’allarme di Cingolani
- di Pasquale Alfieri
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il premier spagnolo Pedro Sanchez, ha annunciato una riduzione dell'imposta sull'elettricità dal 5,1% allo 0,5% per alleggerire la bolletta elettrica dei consumatori spagnoli. Se confermato il leader spagnolo domani 15 settembre, annuncerà la decisione di far tornare l’energia ai costi del 2018. Sanchez anticipa, così, un malcontento che sta crescendo in Spagna. E l’Italia? Anche nel nostro paese le bollette elettriche in arrivo
aumenteranno del 40%. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, lo ha confermato nel convegno 'Verso una transizione sociale', organizzato ai Magazzini del Cotone di Genova dalla Cgil. Nel periodo luglio-settembre la bolletta della luce era aumentata del 20% a causa del forte aumento delle quotazioni delle materie prime e della crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2. Ma al momento non c’è nessuna determinazione ad intervenire sulla questione così come ha fatto la Spagna per evitare tensioni sociali. Il solo intervento del Governo, con un provvedimento di urgenza, per contenere l'incremento al +9,9% agendo sugli oneri generali, non può essere sufficiente. E l’allarme lanciato da Cingolani non può essere solo una dichiarazione in un convegno. "Se l'energia aumenta troppo di costo, le nostre imprese perdono competitività e i cittadini, soprattutto quelli con un reddito medio-basso, faticano ulteriormente per pagare dei beni primari come l'elettricità in casa- ha detto Cingolani - Queste cose vanno considerate perché sono egualmente importanti rispetto alla transizione ecologica", ha evidenziato il ministro aggiungendo che "la transizione ecologica non può essere fatta a spese delle categorie vulnerabili". "Finché io avrò l'onere e l'onore di occupare questa posizione", ha aggiunto Cingolani, "farò di tutto perché le due cose non vengano mai scisse. Le due cose vanno tenute insieme. Dobbiamo ricordarci che c'è una transizione sociale che deve andare di pari passo alla transizione ecologica". Ma intanto le bollette sono già in arrivo. - (PRIMAPRESS)
aumenteranno del 40%. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, lo ha confermato nel convegno 'Verso una transizione sociale', organizzato ai Magazzini del Cotone di Genova dalla Cgil. Nel periodo luglio-settembre la bolletta della luce era aumentata del 20% a causa del forte aumento delle quotazioni delle materie prime e della crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2. Ma al momento non c’è nessuna determinazione ad intervenire sulla questione così come ha fatto la Spagna per evitare tensioni sociali. Il solo intervento del Governo, con un provvedimento di urgenza, per contenere l'incremento al +9,9% agendo sugli oneri generali, non può essere sufficiente. E l’allarme lanciato da Cingolani non può essere solo una dichiarazione in un convegno. "Se l'energia aumenta troppo di costo, le nostre imprese perdono competitività e i cittadini, soprattutto quelli con un reddito medio-basso, faticano ulteriormente per pagare dei beni primari come l'elettricità in casa- ha detto Cingolani - Queste cose vanno considerate perché sono egualmente importanti rispetto alla transizione ecologica", ha evidenziato il ministro aggiungendo che "la transizione ecologica non può essere fatta a spese delle categorie vulnerabili". "Finché io avrò l'onere e l'onore di occupare questa posizione", ha aggiunto Cingolani, "farò di tutto perché le due cose non vengano mai scisse. Le due cose vanno tenute insieme. Dobbiamo ricordarci che c'è una transizione sociale che deve andare di pari passo alla transizione ecologica". Ma intanto le bollette sono già in arrivo. - (PRIMAPRESS)