Lavoro: un GOL da 5 miliardi per le categorie fragili ma con obiettivi da raggiungere nel 2025
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - ROMA - Si chiama GOL ma ha poco a che fare con lo sport. Si tratta del piano di riforma delle politiche, in sostanza lavoro rivolto a 3 milioni di beneficiari. Un piano da 5 miliardi di euro per il 75% di donne, disoccupati cronici, persone con disabilità, lavoratori over 55 e giovani under 30. Tutto nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) come ha spiegato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando. L'epicentro di questa azione di riforma è l’istituzione di un Programma di Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (Gol), che nella Missione 5 del Pnrr si accompagna ad un Piano nazionale per le nuove competenze.
Il Gol, dunque, larvatamente si rivolge a tutte le persone beneficiarie di un ammortizzatore sociale o del Reddito di cittadinanza per evitare l'erogazione di soldi senza una nuova proposta lavorativa.
Per ciascuno è previsto un percorso appropriato alle caratteristiche personali e alla situazione del mercato del lavoro locale. Più facile a dirsi, forse, che a mettere in pratica perchè gli sportelli pubblici di "collocamento" non appaiono strutturati per gestire un nuovo corso così dsegnato. Una condizione non da poco perchè, elemento costitutivo della riforma (da cui dipendono i finanziamenti UE) è la definizione di obiettivi e target raggiunti secondo un calendario ben preciso: entro il 2021 l'adozione di tutti i decreti comprese le adozione di Piani regionali per la piena attuazione di Gol ed, infine l'esecuzione di almeno il 10% delle attività previste entro il 2022. Il piano dovrebbe essere completato entro il 2025. Ma il grande dubbio è che il piano si avvicina più ad un progetto di risanamento di un'azienda che ad un'operazione di carattere sociale i cui tempi di esecuzione hanno bisogno di risposte immediate per categorie fragili già allo stremo della sopravvivenza. - (PRIMAPRESS)
Il Gol, dunque, larvatamente si rivolge a tutte le persone beneficiarie di un ammortizzatore sociale o del Reddito di cittadinanza per evitare l'erogazione di soldi senza una nuova proposta lavorativa.
Per ciascuno è previsto un percorso appropriato alle caratteristiche personali e alla situazione del mercato del lavoro locale. Più facile a dirsi, forse, che a mettere in pratica perchè gli sportelli pubblici di "collocamento" non appaiono strutturati per gestire un nuovo corso così dsegnato. Una condizione non da poco perchè, elemento costitutivo della riforma (da cui dipendono i finanziamenti UE) è la definizione di obiettivi e target raggiunti secondo un calendario ben preciso: entro il 2021 l'adozione di tutti i decreti comprese le adozione di Piani regionali per la piena attuazione di Gol ed, infine l'esecuzione di almeno il 10% delle attività previste entro il 2022. Il piano dovrebbe essere completato entro il 2025. Ma il grande dubbio è che il piano si avvicina più ad un progetto di risanamento di un'azienda che ad un'operazione di carattere sociale i cui tempi di esecuzione hanno bisogno di risposte immediate per categorie fragili già allo stremo della sopravvivenza. - (PRIMAPRESS)