Manovra economica: fiducia al Governo con 414 voti favorevoli ma con tanti mugugni
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - ROMA - Alla Camera questa sera la maggioranza ha confermato la fiducia al governo con 414 voti favorevoli. Ma cresce il malumore per il "metodo", con tempi ristretti per l'esame da parte di uno dei due rami del Parlamento e testi 'blindati' senza possibilita' di modifiche. "Metodo" reiterato anche in occasione della legge di Bilancio. Peró sia Camera che Senato sono impegnati a correre per l'approvazione del provvedimento di bilancio prima del 31 dicembre. Ma oltre i mugugni della maggioranza pressati da un Draghi che preme sull'accelerarore, si unisce anche l'opposizione con Fratelli d'Italia che parla di "Parlamento mortificato". Giorgia Meloni aveva chiesto la presenza in aula sia di Draghi che del ministro dell'Economia Daniele Franco. Ma le voci si sommano: Roberto Pella di Forza Italia rileva "una lettura che la Camera oggi si limita a ratificare. Si consolida la prassi - una cattiva prassi - che attribuisce solo ad un ramo del Parlamento la possibilità di apportare modifiche". Anche il Pd commenta: "Non possiamo non esprimere le nostre riserve sul metodo adottato nei passaggi parlamentari per l'approvazione della manovra. Metodo con il quale la centralita' del Parlamento e' stata, ancora una volta, messa in discussione", scandisce il dem Pietro Navarra in dichiarazione di voto. Una nota polemica arriva anche da M5s: "Ci troviamo oggi a discutere di un testo che giunge alla Camera in larghissimo ritardo. C'è dispiacere, perché sarebbe stato auspicabile lasciare ad entrambi i rami del Parlamento un più ampio margine di discussione e questo non rappresenta certo un bene per la nostra che è una democrazia parlamentare", spiega in Aula la pentastellata Marialuisa Faro. Parla di "monocameralismo di fatto" il capogruppo di Leu Federico Fornaro, convinto che "la questione non puo' essere ridotta ad una prevaricazione del governo nei confronti del Parlamento. La questione e' piu' delicata e impone anche un'autocritica, ossia la questione e' legata anche e soprattutto ai Regolamenti parlamentari, al miglioramento della velocita' e dell'efficienza dell'attivita' legislativa". Per Renate Gebhard delle Minoranze linguistiche sarebbe stato "auspicabile un lavoro di merito anche da parte di questa Camera". - (PRIMAPRESS)