Riaperture: oggi riunione Cts e Regioni. Suggeriranno al governo i criteri per la ripresa delle attività
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - ROMA - Nel pomeriggio il Comitato tecnico scientifico terrà una riunione con il consiglio delle Regioni per esprimere le valutazioni circa le riaperture previste a partire dal prossimo 26 aprile e che dovranno essere oggetto di discussione nel Consiglio dei ministri che si dovrebbe tenere tra domani e giovedì, per varare un nuovo decreto legge. Sono ancora molti, tuttavia, i nodi da sciogliere tra scuola, coprifuoco e "pass" per gli spostamento tra regioni arancioni e rosse. Su questi temi sarà anche il governo oggi alle 17 a confrentarsi con le Regioni.
Gli esperti del Cts dovranno, anzitutto, esaminare le modalità di spostamento e soprattutto valutare quali potrebbero essere i rischi epidemiologici della riapertura della mobilità tra regioni; all'esame ci sarà il "pass", che dovrebbe servire anche per l'ingresso ad eventi culturali e di spettacolo. Per ora sia il pass che l'app (che potrebbe contenere un codice a barre con le informazioni necessarie) sono un progetto su cui diversi ministeri potrebbero lavorare, a partire dal dicastero di Vittorio Colao, dopo il parere del Cts. Il governo attende anche le direttive dell'Unione Europea sul pass vaccinale, che sarebbe pronto solo per fine giugno. Per ora l'ipotesi più accreditata, perché l'unica immediata, resta quella dell'autocertificazione o della certificazione di aver effettuato il tampone nelle 48 ore precedenti o di essersi sottoposto al vaccino. Altro requisito quello di essere guariti dal Covid.
Sul tavolo del Cts ci saranno anche i protocolli per le riaperture proposti dalla conferenza delle Regioni la scorsa settimana e su cui diversi scienziati hanno già espresso non poche perplessità, soprattutto sulla richiesta di riaprire i locali in zona rossa.
Altro tema caldissimo è quello della scuola, dove si continua a parlare del nodo dei trasporti legati al rientro in presenza degli studenti delle superiori e che non è stato mai affrontato per trovare soluzioni adeguate. Dal Cts potrebbero arrivare integrazioni al protocollo di sicurezza anti-Covid nelle scuole fornito per la riapertura a settembre. Si potrebbe prevedere, ad esempio, la dotazione di mascherina FFp2 per insegnanti e personale scolastico o un maggior distanziamento dove c'è poca areazione o nelle mense, prevedendo turni differenziati per i pasti. - (PRIMAPRESS)
Gli esperti del Cts dovranno, anzitutto, esaminare le modalità di spostamento e soprattutto valutare quali potrebbero essere i rischi epidemiologici della riapertura della mobilità tra regioni; all'esame ci sarà il "pass", che dovrebbe servire anche per l'ingresso ad eventi culturali e di spettacolo. Per ora sia il pass che l'app (che potrebbe contenere un codice a barre con le informazioni necessarie) sono un progetto su cui diversi ministeri potrebbero lavorare, a partire dal dicastero di Vittorio Colao, dopo il parere del Cts. Il governo attende anche le direttive dell'Unione Europea sul pass vaccinale, che sarebbe pronto solo per fine giugno. Per ora l'ipotesi più accreditata, perché l'unica immediata, resta quella dell'autocertificazione o della certificazione di aver effettuato il tampone nelle 48 ore precedenti o di essersi sottoposto al vaccino. Altro requisito quello di essere guariti dal Covid.
Sul tavolo del Cts ci saranno anche i protocolli per le riaperture proposti dalla conferenza delle Regioni la scorsa settimana e su cui diversi scienziati hanno già espresso non poche perplessità, soprattutto sulla richiesta di riaprire i locali in zona rossa.
Altro tema caldissimo è quello della scuola, dove si continua a parlare del nodo dei trasporti legati al rientro in presenza degli studenti delle superiori e che non è stato mai affrontato per trovare soluzioni adeguate. Dal Cts potrebbero arrivare integrazioni al protocollo di sicurezza anti-Covid nelle scuole fornito per la riapertura a settembre. Si potrebbe prevedere, ad esempio, la dotazione di mascherina FFp2 per insegnanti e personale scolastico o un maggior distanziamento dove c'è poca areazione o nelle mense, prevedendo turni differenziati per i pasti. - (PRIMAPRESS)