Arriveranno oggi in Italia Padre Gigi Maccalli e Nicola Chiacchio, i prigionieri liberati in Mali. Lo scambio con jihadisti di Jnim
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Dopo due anni e mezzo è arrivata ieri la liberazione di Padre Gigi Maccalli e Nicola Chiacchio che erano nelle mani del gruppo jihadista Jnim, legato ad al-Qaeda. Arriveranno questa mattina in Italia dopo essere saliti a bordo di un volo dalla città rurale di Tessalit in Mali per arrivare nella capitale Bamako. A dare notizia dell’itinerario di viaggio è stato il portavoce del presidente dello stato africano. Insieme ai due italiani sono stati rilasciati altri due ostaggi, il politico maliano Soumaila Cisse, leader dell’opposizione, e l’operatrice umanitaria francese Sophie Petronin.
La liberazione accolta con legittimo entusiasmo sia dall’Italia che dalla Francia, non è stata un’operazione di normale trattativa ma il frutto di uno scambio che ha portato a liberare 180 militanti jihadisti. Circa 70 uomini erano stati rilasciati già sabato 3 ottobre e altri 110 il giorno successivo. Si tratta di uomini dei gruppi estremisti che nella fascia subsahariana del deserto Sahel hanno a lungo finanziato le loro organizzazioni attraverso rapimenti.
Al momento nelle mani del gruppo Jnim, legato ad Al Qaeda, potrebbe ancora esserci anche il medico australiano Ken Elliott, la suora colombiana Gloria Cecilia Narvaez Argoti, il cittadino sudafricano Christo Bothma, la svizzera Beatrice Stockly e il romeno Julian Ghergut.
Maccalli, religioso della Società delle missioni africane (Sma), era stato sequestrato la sera del 17 settembre 2018 nella missione di Bomoanga, a circa 150 chilometri dalla capitale del Niger, Niamey. Chiacchio, invece, era stato rapito alcuni anni fa, probabilmente in Mali, mentre viaggiava come turista. Stava facendo il giro dell’Africa sub-sahariana con una bicicletta elettrica. - (PRIMAPRESS)