CANICATTI’: LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA BENI PER 70.000 EURO
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CANICATTI', Agrigento - 4 fabbricati ed 1 terreno, ubicati tra Canicattì (AG) e Caltanissetta, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Canicattì, su delega della Procura della Repubblica di Agrigento, nei confronti di una società dello stesso centro agrigentino, dedita alla fabbricazione di apparecchi elettromedicali.Nei mesi scorsi, la società era stata oggetto di una verifica fiscale, al termine della quale le Fiamme Gialle, oltre ad aver accertato numerose violazioni in materia di Imposte dirette ed I.V.A., e ad aver constatato l’impiego di 26 lavoratori irregolari, oppure totalmente “in neroâ€, ne hanno segnalato i responsabili alla Magistratura competente, per l’utilizzo in contabilità di fatture per operazioni commerciali inesistenti, cioè mai avvenute, per 147.000 euro.Gli investigatori erano giunti a tali contestazioni attraverso l’esame della contabilità “ufficiale†dell’impresa, nonché della ricca documentazione rinvenuta presso la sua sede già al momento dell’avvio dei controlli, che di fatto costituiva una vera e propria contabilità “parallelaâ€. La ragione del sequestro è da rinvenire nella necessità di cautelare il patrimonio e di dare concretezza alle contestazioni mosse a seguito della verifica, perché esse si traducano, in caso di condanna, in effettivo introito nelle casse dello Stato. - (PRIMAPRESS)
CANICATTI', Agrigento - 4 fabbricati ed 1 terreno, ubicati tra Canicattì (AG) e Caltanissetta, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Canicattì, su delega della Procura della Repubblica di Agrigento, nei confronti di una società dello stesso centro agrigentino, dedita alla fabbricazione di apparecchi elettromedicali.Nei mesi scorsi, la società era stata oggetto di una verifica fiscale, al termine della quale le Fiamme Gialle, oltre ad aver accertato numerose violazioni in materia di Imposte dirette ed I.V.A., e ad aver constatato l’impiego di 26 lavoratori irregolari, oppure totalmente “in neroâ€, ne hanno segnalato i responsabili alla Magistratura competente, per l’utilizzo in contabilità di fatture per operazioni commerciali inesistenti, cioè mai avvenute, per 147.000 euro.Gli investigatori erano giunti a tali contestazioni attraverso l’esame della contabilità “ufficiale†dell’impresa, nonché della ricca documentazione rinvenuta presso la sua sede già al momento dell’avvio dei controlli, che di fatto costituiva una vera e propria contabilità “parallelaâ€. La ragione del sequestro è da rinvenire nella necessità di cautelare il patrimonio e di dare concretezza alle contestazioni mosse a seguito della verifica, perché esse si traducano, in caso di condanna, in effettivo introito nelle casse dello Stato. - (PRIMAPRESS)
