Caso Vannacci: l’assedio a Crosetto e le parole non dette di Giorgia Meloni
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Il caso di Roberto Vannacci, il generale italiano, già comandante della Task Force 45 durante la Guerra in Afghanistan e poi rimosso dal suo incarico di responsabile dell’Istituto Geografico Militare per il controverso libro autoprodotto “Il mondo al contrario” dove il militare demolisce ambientalisti, animalisti, transgender e gay, non ha smesso di animare questa estate come un vero tormentone. Lo stesso ministro della Difesa, Crosetto si è ritrovato a dover giustificare la sua presa di posizione nella rimozione del generale dai suoi incarichi per una evidente frattura all’interno della destra di governo. Salvini ha voluto ascoltare Vannacci e le motivazioni che lo hanno spinto a pubblicare il libro ora introvabile su Amazon. La vicenda ripropone vecchi chichè mai sopiti in una parte del paese che il politicamente corretto tiene lontani ma inevitabilmente ritornano. E se è un apparato dello Stato a tirarli in ballo il caso assume proporzioni più grandi fino a chiedere che il Presidente del Consiglio intervenga e faccia conoscere il suo pensiero. Cosa che Giorgia Meloni non ha ancora fatto.
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