Onu, Covid-19: le misure a tutela delle scuole
- di RED-CENTRALE
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(PRIMAPRESS) - NEW YORK - La Federazione internazionale della Croce Rossa, l’UNICEF e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno adottato nuove line guida per la tutela dei giovani e delle scuole contro la trasmissione del COVID-19. Esse includono considerazioni e misure pratiche rivolte a amministratori, insegnanti, genitori e ragazzi per mantenere le scuole al sicuro fornendo nel contempo indicazioni alle autorità nazionali e locali sull’attuazione di piani di emergenza per strutture scolastiche.
Nel caso di chiusura delle scuole, il documento prevede raccomandazioni per mitigare il possibile impatto negativo su apprendimento e benessere degli studenti. Ciò si traduce nella necessità di disporre di solidi piani di azione che consentano la continuità dell’istruzione, attraverso strategie educative che puntino su strumenti online, lezioni a distanza e programmi radio di contenuto accademico, e che permettano l’accesso di tutti i ragazzi ai servizi essenziali. Tali piani dovrebbero includere le procedure di riapertura delle scuole in situazione di sicurezza.
Laddove gli edifici scolastici siano aperti, per garantire che i giovani e le loro famiglie rimangano protetti e informati, le line guida dispongono: informazione agli studenti su come proteggersi; promozione delle migliori pratiche igieniche, compreso il lavaggio delle mani, e fornitura di prodotti per l’igiene; pulizia e disinfestazione degli edifici scolastici, in particolare dei servizi igienici; aumentare la ventilazione e il ricambio d’aria nelle classi.
Queste indicazioni hanno valenza generale, al di là dei Paesi che hanno già confermato la presenza del virus. L’educazione può incoraggiare gli studenti a farsi paladini della prevenzione delle malattie e del controllo a casa, a scuola, nelle rispettive comunità, confrontandosi e discutendo con altri su come contenere il contagio di virus. Mantenere la sicurezza delle attività scolastiche o riaprirle dopo un’interruzione è di certo impegnativo, ma se fatto correttamente contribuisce a promuovere la salute pubblica. Ad esempio, simili line guida attuate in Guinea, Liberia e Sierra Leone durante l’emergenza Ebola tra il 2014 e il 2016 hanno aiutato a prevenire la trasmissione del virus nelle scuole.
L’ UNICEF chiede alle scuole – sia quelle aperte sia quelle che già operano in funzione remota – di fornire agli studenti un supporto generale: informazioni su misure igieniche per proteggere se stessi e le proprie famiglie; facilitare il sostegno psicologico; aiutare nella prevenzione di stigma e discriminazione incoraggiando gli studenti alla cortesia reciproca e ad evitare stereotipi in riferimento al virus.
Le line guida forniscono inoltre consigli e azioni utili per educatori e genitori, oltre che per gli stessi studenti, tra cui: monitorare la salute dei ragazzi, che vanno tenuti a casa se malati; stimolare i giovani a fare domande e esprimere le proprie preoccupazioni; tossire e starnutire in un fazzoletto o nella piega del gomito, evitando di toccarsi viso, occhi, bocca e naso. - (PRIMAPRESS)
Nel caso di chiusura delle scuole, il documento prevede raccomandazioni per mitigare il possibile impatto negativo su apprendimento e benessere degli studenti. Ciò si traduce nella necessità di disporre di solidi piani di azione che consentano la continuità dell’istruzione, attraverso strategie educative che puntino su strumenti online, lezioni a distanza e programmi radio di contenuto accademico, e che permettano l’accesso di tutti i ragazzi ai servizi essenziali. Tali piani dovrebbero includere le procedure di riapertura delle scuole in situazione di sicurezza.
Laddove gli edifici scolastici siano aperti, per garantire che i giovani e le loro famiglie rimangano protetti e informati, le line guida dispongono: informazione agli studenti su come proteggersi; promozione delle migliori pratiche igieniche, compreso il lavaggio delle mani, e fornitura di prodotti per l’igiene; pulizia e disinfestazione degli edifici scolastici, in particolare dei servizi igienici; aumentare la ventilazione e il ricambio d’aria nelle classi.
Queste indicazioni hanno valenza generale, al di là dei Paesi che hanno già confermato la presenza del virus. L’educazione può incoraggiare gli studenti a farsi paladini della prevenzione delle malattie e del controllo a casa, a scuola, nelle rispettive comunità, confrontandosi e discutendo con altri su come contenere il contagio di virus. Mantenere la sicurezza delle attività scolastiche o riaprirle dopo un’interruzione è di certo impegnativo, ma se fatto correttamente contribuisce a promuovere la salute pubblica. Ad esempio, simili line guida attuate in Guinea, Liberia e Sierra Leone durante l’emergenza Ebola tra il 2014 e il 2016 hanno aiutato a prevenire la trasmissione del virus nelle scuole.
L’ UNICEF chiede alle scuole – sia quelle aperte sia quelle che già operano in funzione remota – di fornire agli studenti un supporto generale: informazioni su misure igieniche per proteggere se stessi e le proprie famiglie; facilitare il sostegno psicologico; aiutare nella prevenzione di stigma e discriminazione incoraggiando gli studenti alla cortesia reciproca e ad evitare stereotipi in riferimento al virus.
Le line guida forniscono inoltre consigli e azioni utili per educatori e genitori, oltre che per gli stessi studenti, tra cui: monitorare la salute dei ragazzi, che vanno tenuti a casa se malati; stimolare i giovani a fare domande e esprimere le proprie preoccupazioni; tossire e starnutire in un fazzoletto o nella piega del gomito, evitando di toccarsi viso, occhi, bocca e naso. - (PRIMAPRESS)