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Pisa: prosieguo operazione "Burlamask" della Gdf, sequestrati proventi vendita mascherine contraffatte

Pisa: prosieguo operazione "Burlamask" della Gdf, sequestrati proventi vendita mascherine contraffatte
(PRIMAPRESS) - PISA - Nel prosieguo dell’operazione “Burlamask”, la Compagnia della Guardia di Finanza di Pontedera, che nel corso della pandemia aveva individuato in Calcinaia una società centro di produzione di mascherine contraffatte ed insicure, ha eseguito nei confronti della medesima un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pisa, su richiesta della Procura della Repubblica di Pisa, per un ammontare complessivo di oltre 250.000 euro, corrispondente ai proventi illeciti ottenuti dalla produzione e commercializzazione dei dispositivi irregolari. L’impresa, infatti, nel corso dell’emergenza Covid-19, aveva rapidamente riconvertito la propria produzione da capi di abbigliamento a quella di mascherine ed aveva posto in vendita nel 2020 oltre 300.000 dispositivi “filtranti a 3 veli”, corredandoli di autocertificazioni, poi rivelatesi false. Le attività di indagine, suffragate dagli accertamenti eseguiti anche presso l’Istituto Superiore di Sanità, hanno consentito di classificare i dispositivi prodotti come “mascherine generiche” e, quindi, non idonee per uso sanitario. I predetti dispositivi erano stati forniti non solo ad aziende private, ma anche a Comuni, Aziende partecipate ed a Residenze Sanitarie Assistite. I due amministratori della società sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Pisa per le ipotesi di reato previste e punite dagli artt. 515 c.p. (Frode in commercio) e 356 c.p. (Frode nelle pubbliche forniture). In detto contesto, hanno trovato quindi applicazione le disposizioni di cui al Decreto Legislativo 231 del 2001 - c.d. “Responsabilità amministrativa degli Enti” -, che prevede, per le citate condotte illecite, il sequestro diretto delle somme provento di reato o di un loro equivalente. Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, già confermato dal Tribunale del riesame di Pisa, ha riguardato liquidità per oltre 120.000 euro, 1 SUV Mercedes ML350, nonché tutti gli altri beni aziendali. La locale Autorità Giudiziaria ha concesso il previsto nulla osta per la divulgazione agli Organi di stampa.  - (PRIMAPRESS)