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Anpas: prevenzione rischi sanitari e primo soccorso nelle scuole

(PRIMAPRESS) - TORINO - Bilancio positivo per il primo anno dell’attività formativa offerta dall’'Anpas Comitato Regionale del Piemonte sulla prevenzione rischi sanitari e formazione al primo soccorso dedicata ai discenti degli istituti scolastici superiori e agli studenti universitari.
Il progetto regionale Anpas è a carattere interattivo e multimediale sulle tematiche del soccorso sanitario, informazione sull’uso di alcol, fumo e droghe nonché sulle malattie sessualmente trasmissibili e le reti regionali di prevenzione.
Durante l’anno scolastico 2011-2012 la formazione gratuita offerta da Anpas ha coinvolto otto istituti superiori del Piemonte e 846 studenti.
Discenti e docenti, rispondendo al questionario di gradimento proposto dall’Anpas per il monitoraggio e la valutazione del progetto, hanno espresso, nella maggioranza dei casi, soddisfazione e giudizi molto buoni sul corso nel suo complesso.
 
Come spiega Valerio Brescia, formatore Anpas Piemonte «la prevenzione così come il primo soccorso svolti all’interno delle scuole sono molto importanti in quanto vengono discussi argomenti mai trattati prima nello specifico e di cui, in genere, non si trova il tempo materiale per parlarne nelle normali ore di lezione o anche in contesti esterni perché non si presenta la circostanza per farlo. Se vogliamo, sono temi in qualche modo essenziali alla maturità anche civica dell’individuo».
 
Su alcune materie particolari, come ad esempio le malattie sessualmente trasmesse, i formatori hanno riscontrato una resistenza maggiore da parte degli studenti, in genere c’è più imbarazzo a fare domande quando l’insegnante si trova in classe. In questi casi comunque le ragazze sono più propense a intervenire e a richiedere informazioni aggiuntive rispetto ai ragazzi.
Forte interesse anche per il primo soccorso e le manovre di rianimazione cardiopolmonare necessarie per soccorrere un soggetto che ha perso conoscenza, è in arresto respiratorio o in arresto cardiaco. Gli studenti hanno compreso che in tali casi la vera e propria funzione di queste procedure è quella di evitare i danni alle cellule cerebrali della persona. Inoltre, più in generale, hanno capito che il primo soccorso è l’aiuto che si presta a un infortunato in attesa di un soccorso qualificato e che non bisogna compiere azioni azzardate o che non si è in grado di eseguire.
 
«Grazie al corso – prosegue Valerio Brescia - abbiamo contribuito a sfatare diverse “leggende metropolitane” come ad esempio l’opinione diffusa tra i ragazzi che bere caffè, fare una doccia fredda o bere tanta acqua aiuti a eliminare l’alcol dall’organismo, quando invece ciò avviene esclusivamente attraverso la metabolizzazione epatica. Un altro falso mito è quello di utilizzare il dentifricio sulle ustioni, anche se la spiacevole sensazione dovuta alla bruciatura sembra passare, in realtà non si guarisce, anzi la situazione rischia di peggiorare se poi viene compromessa la pelle. Per quanto riguarda la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse quasi nessuno degli studenti, compreso i maggiorenni, si è sottoposto a un test Hiv e neanche ha mai pensato di farlo. Inoltre, moltissimi di loro non usano il preservativo durante i rapporti sessuali in quanto convinti che con un’unione monogama non si corrono rischi, indipendentemente se si siano fatti o meno dei test di controllo».
 
In Torino e provincia tra il 2011-2012 hanno aderito alla proposta formativa dell’Anpas l’Istituto Vittone Bonafous; l’Istituto Scientifico - Sociopsicopedagogico Albert Einstein; l’Istituto Galilei Ferrari; il Liceo Scientifico Statale "Carlo Cattaneo"; l’Istituto Tecnico Agrario Statale G. Dalmasso. Nella provincia di Alessandria l’Istituto Tecnico Commerciale “Leonardo da Vinci” di Ovada; in provincia di Cuneo l'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “G. Baruffi” di Ceva e l’Ipsaa “P. Barbero” di Ormea.
 
Anpas Piemonte, quale Agenzia formativa regionale, ha distribuito agli studenti manuali cartacei sulla “Prevenzione rischi sanitari e formazione al primo soccorso”, predisposti e appositamente pensati per il progetto. Al fine di rendere maggiormente incisiva l’attività di insegnamento dei formatori, le lezioni teorico pratiche in classe hanno previsto anche l’utilizzo di slide e video volti a facilitare l’apprendimento delle tecniche del primo soccorso e a rendere maggiormente fruibili le informazioni sulla prevenzione e sui rischi sanitari.
 
La seconda edizione del corso attualmente si sta svolgendo in diversi altri istituti scolastici piemontesi e prevede un totale di dieci ore di lezione in aula suddivise in introduzione; chiamata di soccorso e sistema emergenza urgenza 118; supporto di base delle funzioni vitali teoria e pratica; emorragie, shock, ferite, intossicazioni, trauma, ustioni, insufficienza respiratoria, dolore cardiaco e problemi neurologici; malattie sessualmente trasmissibili e loro prevenzione; alcol, prevenzione e codice della strada; fumo e droghe, effetti e prevenzione. - (PRIMAPRESS)