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Tumori inoperabili: Fondazione Enea-Tech e Biomedical investe 6 milioni di euro per nuovi trattamenti

Tumori inoperabili: Fondazione Enea-Tech e Biomedical investe 6 milioni di euro per nuovi trattamenti
(PRIMAPRESS) - ROMA - Fondazione ENEA-Tech e Biomedical ha annunciato un investimento strategico di 6 milioni di euro in BetaGlue Therapeutics S.p.A., società italiana oncologica in fase clinica, che sta sviluppando una piattaforma di radioterapia innovativa e personalizzata, per il trattamento localizzato e mirato di tumori solidi inoperabili.
La tecnologia brevettata da BetaGlue utilizza materiali speciali per posizionare una sorgente di radiazioni direttamente vicino al tumore, distruggendo solo le cellule cancerogene senza danneggiare i tessuti sani.
Questo sistema trova applicazione per il trattamento di forme di tumore solido tra i più aggressivi come carcinoma al fegato non operabile, tumore al pancreas e alla mammella.
I primi risultati dei test clinici evidenziano il potenziale rivoluzionario della tecnologia. Il trattamento ha infatti mostrato:
- un profilo di sicurezza del 100%
- una risposta completa al 21° giorno di trattamento nel 100% dei pazienti
- una riduzione del tumore sempre al 21° giorno nell’86% dei casi.
Partner di BetaGlue il Politecnico di Milano, l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, il Policlinico Universitario Gemelli di Roma e l'ospedale universitario Charité di Berlino.
 “Supportare progetti come BetaGlue significa investire nel futuro della medicina di precisione, sempre più personalizzata, e rafforzare l’ecosistema medtech italiano favorendo innovazioni in grado di generare un impatto concreto sulla salute globale,” precisa Giovanni Tria, Presidente della Fondazione. “Un progetto che rientra a pieno titolo nell’ambito di operatività della Fondazione che potremmo, semplificando, suddividere in differenti attività: creazione di poli di innovazione biotecnologici con una sinergia operativa tra ricerca accademica, clinica e industriale; sostegno a progetti imprenditoriali di forte innovazione tecnologica con modelli di partenariato pubblico/privato; supporto a start up e pmi innovative oltre che a spin off universitari che consentono il passaggio dalla ricerca all’industria; attrazione investimenti esteri nel campo della biomedicina” . - (PRIMAPRESS)