Società: l'Italia al primo posto in Europa per invecchiamento. Il rapporto Healthcare di JLL
- di RED-ROM
- in Società
(PRIMAPRESS) - MILANO – La recente radiografia dell'Istat mostra l'Italia che diminuisce in popolazione scendendo a 59 miioni, cioè lo 0,7% rispetto al 2019 e ovviamente continua nel suo trend d'invecchiamento creando un problema sociale e sanitario per quanto riguarda la gestione degli anziani. Nei primi 9 mesi del 2022, gli investimenti capital markets nel settore sanitario in Italia hanno registrato circa 300 milioni di euro, di cui la metà relativi ad immobili destinati all'assistenza agli anziani, il resto all’attività ospedaliera. Si stima che in Europa gli investimenti immobiliari nel settore sanitario raggiungeranno i 10 miliardi di euro entro la fine del 2022. Questo è quanto risulta dall’ultima ricerca “Real Estate Healthcare 2022” di JLL, tra le aziende leader nei servizi professionali e nella gestione degli investimenti per il settore immobiliare.
L’Italia, di fatto, è il primo Paese in Europa per quota di popolazione di età superiore ai 65 anni (24%), a cui seguono Grecia, Portogallo e Finlandia (che si attestano tutti al 23%). Entro il 2050, si stima che la percentuale di anziani in Italia si confermerà la più alta d'Europa. Quasi la metà degli over 65 in Italia risiede in Lombardia, Lazio, Veneto, Campania e Piemonte ed è principalmente composta da donne (56%). Le regioni con la popolazione più anziana sono la Liguria (29%), il Friuli-Venezia Giulia e l’Umbria (27%), insieme a Piemonte, Toscana, Marche, Molise e Sardegna (26%).
In Italia vi sono attualmente oltre 7.800 case di cura, l'83% delle quali gestite privatamente. La maggior parte di queste strutture (46%) è specializzata nell'assistenza agli anziani, mentre le restanti case di cura sono dedicate all'assistenza psichiatrica e a quella relativa alle disabilità fisiche. Il Nord Italia conta il maggior numero di case di riposo, con Piemonte e Lombardia in testa.
Negli ultimi 10 anni il numero di posti letto è aumentato del 15%, arrivando a circa 260 mila, ma l'attuale tasso di copertura (posti letto per 100 abitanti over 65) rimane comunque sotto la soglia ideale del 5%, attestandosi all'1,9%.
Confrontando il numero di posti letto esistenti in strutture residenziali in Italia e il numero di posti letto occupati, emerge un tasso di occupazione pari al 78%. In particolare, in 11 regioni su 21 è superiore all'80%, con la Lombardia che si attesta quale regione più satura, raggiungendo l'87%.
Cresce naturalmente la domanda di posti letto. Significativo è il numero di over 65 ospitati nelle case di cura che è cresciuto, raggiungendo 390.000 ospiti nel 2020, pari a +19% rispetto al 2010. La maggior parte risiede in strutture che si trovano nel Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia. Il 21% degli utenti (circa 61.000) è autosufficiente; vi sono invece 73.000 anziani che necessitano di un'assistenza infermieristica moderata o quasi nulla, per i quali le soluzioni di senior living potrebbero rappresentare un’alternativa.
Si prevede che entro il 2035 vivranno in Italia circa 3,6 milioni di ultrasessantacinquenni in più rispetto ad oggi, ad evidenza della forte necessità di garantire più posti letto rispetto all’offerta attuale. Nell’ipotesi di raggiungere l'obiettivo di un tasso di copertura del 5% al 2035, si stima che l’offerta attuale debba raddoppiare aggiungendo ulteriori 600.000 posti letto. - (PRIMAPRESS)
L’Italia, di fatto, è il primo Paese in Europa per quota di popolazione di età superiore ai 65 anni (24%), a cui seguono Grecia, Portogallo e Finlandia (che si attestano tutti al 23%). Entro il 2050, si stima che la percentuale di anziani in Italia si confermerà la più alta d'Europa. Quasi la metà degli over 65 in Italia risiede in Lombardia, Lazio, Veneto, Campania e Piemonte ed è principalmente composta da donne (56%). Le regioni con la popolazione più anziana sono la Liguria (29%), il Friuli-Venezia Giulia e l’Umbria (27%), insieme a Piemonte, Toscana, Marche, Molise e Sardegna (26%).
In Italia vi sono attualmente oltre 7.800 case di cura, l'83% delle quali gestite privatamente. La maggior parte di queste strutture (46%) è specializzata nell'assistenza agli anziani, mentre le restanti case di cura sono dedicate all'assistenza psichiatrica e a quella relativa alle disabilità fisiche. Il Nord Italia conta il maggior numero di case di riposo, con Piemonte e Lombardia in testa.
Negli ultimi 10 anni il numero di posti letto è aumentato del 15%, arrivando a circa 260 mila, ma l'attuale tasso di copertura (posti letto per 100 abitanti over 65) rimane comunque sotto la soglia ideale del 5%, attestandosi all'1,9%.
Confrontando il numero di posti letto esistenti in strutture residenziali in Italia e il numero di posti letto occupati, emerge un tasso di occupazione pari al 78%. In particolare, in 11 regioni su 21 è superiore all'80%, con la Lombardia che si attesta quale regione più satura, raggiungendo l'87%.
Cresce naturalmente la domanda di posti letto. Significativo è il numero di over 65 ospitati nelle case di cura che è cresciuto, raggiungendo 390.000 ospiti nel 2020, pari a +19% rispetto al 2010. La maggior parte risiede in strutture che si trovano nel Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia. Il 21% degli utenti (circa 61.000) è autosufficiente; vi sono invece 73.000 anziani che necessitano di un'assistenza infermieristica moderata o quasi nulla, per i quali le soluzioni di senior living potrebbero rappresentare un’alternativa.
Si prevede che entro il 2035 vivranno in Italia circa 3,6 milioni di ultrasessantacinquenni in più rispetto ad oggi, ad evidenza della forte necessità di garantire più posti letto rispetto all’offerta attuale. Nell’ipotesi di raggiungere l'obiettivo di un tasso di copertura del 5% al 2035, si stima che l’offerta attuale debba raddoppiare aggiungendo ulteriori 600.000 posti letto. - (PRIMAPRESS)