Energia, i certificati bianchi al centro della conferenza annuale Fire
- di RED ROMA
- in Ambiente
(PRIMAPRESS) - ROMA - Si conclude oggi la terza Conferenza Annuale FIRE (Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia), che per due giorni ha visto tecnici, aziende e istituzioni confrontarsi in particolare sul ruolo dei Certificati Bianchi, il principale schema di promozione dell’efficienza energetica in termini di obiettivi nazionali e di risparmi cumulati.
Appuntamento molto tecnico, ma con un momento di programmazione e confronto importante nella seconda sessione, durante la quale ampio spazio ha avuto la tavola rotonda politico-istituzionale che ha visto intervenire parlamentari del PD, Laura Puppato, del Movimento 5 Stelle, Gianni Girotto, e di Forza Italia, Ignazio Abrignani, insieme a esponenti dei Ministeri coinvolti. La sensazione generale che è emersa, declinata con modalità diverse, è stata comunque unanime nell'apprezzamento del sistema dei Certificati Bianchi, che anzi a più riprese si è proposto di ampliare e perfezionare. Tra gli aspetti più interessanti quello relativo alle grandi reti di distribuzione dell'energia, al momento non incluse nel sistema, così come i risultati raggiunti, evidenziati da Mauro Mallone del Ministero dello Sviluppo Economico: "Nel 2012 il 50% del nostro risparmio energetico è arrivato proprio dai Certificati Bianchi". Per Laura Puppato bisogna "dare continuità alle politiche energetiche per fare piani di media e lunga scadenza e rispettarli fino alla fine".
“Vogliamo che valga il principio che chi inquina, paga”, ha sottolineato Gianni Girotto, inserendo un altro vincolo importante secondo il Movimento 5 Stelle: “che quindi venga internalizzato il costo dei danni provocati dall'inquinamento” facendo così ricadere sulle aziende l’esborso dovuto per politiche non efficienti e non rispettose dell'Ambiente.
Per Ignazio Abrignani l'efficienza energetica è uno dei pochi motori di sviluppo che l'Italia ha a disposizione ma, per avviarlo, "non possiamo accontentarci delle briciole di questo fondo di garanzia, anche se non fosse possibile avere più fondi è necessario comunque che ci siano più garanzie".
Sull'esiguità del fondo di garanzia si era concentrato anche l'intervento di Sebastiano Serra, del Ministero dell'Ambiente, che ha parlato della necessità di portare i fondi dai 60 milioni attuali almeno a 100 o 150 milioni e della necessità di ridurre la CO2, concludendo: "i Certificati Bianchi vanno bene ma va estesa la platea, più soggetti devono accedere a questo sistema. Deve essere inserito tutto il sistema energetico anche se ci sono difficoltà oggettive".
La conferenza come già nelle scorse edizioni ha visto una grande partecipazione di operatori del settore, attirati dalla possibilità di affrontare praticamente le questioni di interesse, anche con il confronto diretto con le istituzioni. D'altronde il sistema dei Certificati Bianchi è di per sé piuttosto complesso, lo schema è diverso da un classico incentivo in conto capitale o in conto energia. La realizzazione di un intervento dà diritto a ricevere un numero di Certificati Bianchi collegato al risparmio energetico associato al progetto realizzato. Questi certificati, noti anche come titoli di efficienza energetica (TEE), possono essere venduti in un apposito mercato per un numero di anni dipendente dalla tecnologia adottata, agendo da incentivo per le società di servizi energetici e gli utenti finali di medie e grandi dimensioni. Si tratta quindi di un incentivo consistente e in grado di finanziare con successo interventi di riqualificazione dei processi industriali o degli edifici, e che può essere di interesse anche per i consumatori residenziali, laddove non abbiano usufruito delle detrazioni fiscali o del conto termico.
La FIRE è un'associazione tecnico-scientifica indipendente nata nel 1987 che vede come associati grandi gruppi ed enti, da Trenitalia a Enea, passando per ENI, Enel, Fiat ma anche realtà più piccole come il Comune di Aosta o la Provincia di Cremona, oltre a numerosi istituti universitari. Dal 1992 la FIRE gestisce, su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico e a titolo non oneroso, la rete degli energy manager individuati con la legge 10/91 mentre nel 2008 ha avviato il Secem, per la certificazione degli esperti in gestione energetica (EGE), secondo la norma UNI 11339. - (PRIMAPRESS)
Appuntamento molto tecnico, ma con un momento di programmazione e confronto importante nella seconda sessione, durante la quale ampio spazio ha avuto la tavola rotonda politico-istituzionale che ha visto intervenire parlamentari del PD, Laura Puppato, del Movimento 5 Stelle, Gianni Girotto, e di Forza Italia, Ignazio Abrignani, insieme a esponenti dei Ministeri coinvolti. La sensazione generale che è emersa, declinata con modalità diverse, è stata comunque unanime nell'apprezzamento del sistema dei Certificati Bianchi, che anzi a più riprese si è proposto di ampliare e perfezionare. Tra gli aspetti più interessanti quello relativo alle grandi reti di distribuzione dell'energia, al momento non incluse nel sistema, così come i risultati raggiunti, evidenziati da Mauro Mallone del Ministero dello Sviluppo Economico: "Nel 2012 il 50% del nostro risparmio energetico è arrivato proprio dai Certificati Bianchi". Per Laura Puppato bisogna "dare continuità alle politiche energetiche per fare piani di media e lunga scadenza e rispettarli fino alla fine".
“Vogliamo che valga il principio che chi inquina, paga”, ha sottolineato Gianni Girotto, inserendo un altro vincolo importante secondo il Movimento 5 Stelle: “che quindi venga internalizzato il costo dei danni provocati dall'inquinamento” facendo così ricadere sulle aziende l’esborso dovuto per politiche non efficienti e non rispettose dell'Ambiente.
Per Ignazio Abrignani l'efficienza energetica è uno dei pochi motori di sviluppo che l'Italia ha a disposizione ma, per avviarlo, "non possiamo accontentarci delle briciole di questo fondo di garanzia, anche se non fosse possibile avere più fondi è necessario comunque che ci siano più garanzie".
Sull'esiguità del fondo di garanzia si era concentrato anche l'intervento di Sebastiano Serra, del Ministero dell'Ambiente, che ha parlato della necessità di portare i fondi dai 60 milioni attuali almeno a 100 o 150 milioni e della necessità di ridurre la CO2, concludendo: "i Certificati Bianchi vanno bene ma va estesa la platea, più soggetti devono accedere a questo sistema. Deve essere inserito tutto il sistema energetico anche se ci sono difficoltà oggettive".
La conferenza come già nelle scorse edizioni ha visto una grande partecipazione di operatori del settore, attirati dalla possibilità di affrontare praticamente le questioni di interesse, anche con il confronto diretto con le istituzioni. D'altronde il sistema dei Certificati Bianchi è di per sé piuttosto complesso, lo schema è diverso da un classico incentivo in conto capitale o in conto energia. La realizzazione di un intervento dà diritto a ricevere un numero di Certificati Bianchi collegato al risparmio energetico associato al progetto realizzato. Questi certificati, noti anche come titoli di efficienza energetica (TEE), possono essere venduti in un apposito mercato per un numero di anni dipendente dalla tecnologia adottata, agendo da incentivo per le società di servizi energetici e gli utenti finali di medie e grandi dimensioni. Si tratta quindi di un incentivo consistente e in grado di finanziare con successo interventi di riqualificazione dei processi industriali o degli edifici, e che può essere di interesse anche per i consumatori residenziali, laddove non abbiano usufruito delle detrazioni fiscali o del conto termico.
La FIRE è un'associazione tecnico-scientifica indipendente nata nel 1987 che vede come associati grandi gruppi ed enti, da Trenitalia a Enea, passando per ENI, Enel, Fiat ma anche realtà più piccole come il Comune di Aosta o la Provincia di Cremona, oltre a numerosi istituti universitari. Dal 1992 la FIRE gestisce, su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico e a titolo non oneroso, la rete degli energy manager individuati con la legge 10/91 mentre nel 2008 ha avviato il Secem, per la certificazione degli esperti in gestione energetica (EGE), secondo la norma UNI 11339. - (PRIMAPRESS)