Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” e di Google Analytics. Clicca sul bottone "Accetto" o continua la navigazione per accettare. Maggiori informazioni
Skin ADV
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 985

Energie alternative, Fiper preme sul Ministro Orlando per il Decreto sui sottoprodotti

(PRIMAPRESS) - ROMA – Produrre energia recuperando biomassa dagli alvei dei fiumi, un vantaggio doppio per la comunità e per l’ambiente. Facile a dirsi, ma in Italia nulla è come sembra e, per ottenere l’emanazione di uno speciale decreto che permetta di recuperare questi “sottoprodotti” a fini energetici, la Fiper (Federazione Italiana Produttori Energia da Fonti Rinnovabili) per la seconda volta chiama in causa, invitandolo ad agire, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.
Una prima volta la Federazione ha scritto lo scorso 8 luglio, invitando ad emanare con urgenza il decreto specifico, ma senza esito. Negli ultimi mesi si è proceduto poi con grande lentezza – sempre secondo la Fiper – con riunioni tra le tre Direzioni del Ministero coinvolte (ovvero segreteria tecnica, Direzione Generale Rifiuti e Emissioni) che vengono rimandate di settimana in settimana, tanto che l’incontro previsto per l’8 ottobre è stato posticipato al 23.
“Nel frattempo – sottolinea il Presidente FIPER Walter Righini - il ritardo si fa sentire sull’economia reale, e in tempo di redazione di legge di stabilità, ricordiamo al Ministro che parte delle risorse richieste per il dissesto idrogeologico lo scorso 7 ottobre per la legge di Stabilità (500 milioni Euro come priorità), le potrebbe ricavare localmente riconoscendo la biomassa derivante dalla pulizia degli alvei, margini fluviali quale sottoprodotto impiegabile nella filiera energetica. Basti pensare, che dalla pulizia di 700 metri di alveo del fiume Adda si è recuperato circa 1.500 quintali di biomassa legnosa, per capire il potenziale di sviluppo di questa filiera”.
L’emanazione del Decreto regolarizzerebbe anche il settore delle potature urbane, pubbliche e private, che sarebbero così “tracciate” per poi essere impiegate a fini energetici invece di essere classificate come rifiuti non pericolosi. Alberi potature
“Questo servizio – fanno sapere da Fiper - ridurrebbe la quantità dei rifiuti, creando economie interessanti a livello locale; basti pensare che la sola provincia di Milano raccoglie annualmente 80.000 Ton/annue di potature di verde pubblico (rientrano in questa categoria anche le biomasse derivanti dalla manutenzione dei parchi) ed il Comune di Roma circa 25.000 Ton/annue. In valore aggregato la stima delle potature del verde urbano a livello nazionale si aggira intorno ai 3-4 milioni di Ton/annue con un costo di smaltimento di circa 150-240 milioni di Euro, a fronte di un possibile ricavo in caso di utilizzo energetico di 60-100 milioni/annui. Senza contare il potenziale d’impiego dei Sottoprodotti di Origine Animale- SOA utilizzabili negli impianti a biogas. La mancata emanazione del decreto sui sottoprodotti, ha quindi comportato anche l’aumento del prezzo della biomassa nell’ordine del 15-20% e il correlato aumento dei costi di produzione (il costo della biomassa rappresenta circa il 50% dei costi di gestione)”.
La conclusione è affidata ancora a Walter Righini: “Di fronte alla possibilità di innestare un’economia virtuosa, che riconosce e traccia la biomassa portando ossigeno alle casse dei Comuni diversificando la filiera di approvvigionamento della biomassa stessa, Fiper richiama l’attenzione del Ministro affinché non vi siano ulteriori ostacoli all’emanazione del Decreto”. - (PRIMAPRESS)